La causa dell’incidente ferroviario in Cina
Le autorità cinesi parlano di "grave difetto di progettazione" e iniziano ad ammettere le proprie responsabilità sull'incidente di Wenzhou
L’incidente ferroviario in Cina della scorsa settimana è stato causato da “un grave difetto di progettazione”. La conferma è arrivata direttamente dalle autorità cinesi, sotto accusa per la gestione dei soccorsi e per le scarse informazioni fornite nelle ore successive allo scontro tra i due treni.
Trentanove persone sono morte nel tamponamento tra due treni lungo il viadotto vicino a Wenzhou. Il semaforo che doveva scattare sul rosso è rimasto verde per errore: il treno che viaggiava dietro non si è fermato ed è andato a sbattere contro quello davanti. Il premier Wen Jiabao, che ha chiesto un’indagine trasparente e rapida, ha visitato il luogo dell’incidente e incontrato i parenti delle vittime promettendo di migliorare la sicurezza del sistema ferroviario cinese. Sei vagoni sono deragliati e caduti dal viadotto nell’incidente di sabato 23 luglio.
Tre alti funzionari delle ferrovie sono stati allontanati il giorno dopo l’incidente. Ma i licenziamenti, anche se tempestivi, non sono stati sufficienti ad attutire l’impatto che l’incidente ha avuto sull’opinione pubblica. I numerosi malfunzionamenti sulla nuova linea ad alta velocità che collega Beijing a Shanghai, inaugurata il 30 giugno scorso in occasione del 90esimo anniversario della nascita del partito, avevano già dato spazio a diverse perplessità sull’ambizioso programma di sviluppo della rete ferroviaria nazionale. Adesso diversi osservatori internazionali stanno sostenendo che le ambizioni politiche e di autocelebrazione del Partito abbiano prevalso su più accurate e attente valutazioni e sperimentazioni tecniche.