Gli scontri nel nord del Kosovo
I due checkpoint al confine sono stati incendiati e distrutti da un gruppo di giovani serbi, la NATO ha preso il controllo del territorio
Le forze della NATO hanno preso il controllo dei territori al confine tra Kosovo e Serbia dopo i nuovi scontri di ieri sera. Alcune decine di giovani serbi a volto coperto e armati di bastoni hanno preso d’assalto i checkpoint al confine tra i due paesi e poi li hanno incendiati. La tensione al confine era salita a partire da lunedì, quando la polizia kosovara aveva bloccato i due checkpoint per impedire il passaggio di camion carichi di prodotti provenienti dalla Serbia. Un poliziotto era morto dopo essere stato ferito da un colpo d’arma da fuoco. Il presidente serbo Boris Tadic ha subito condannato l’episodio e invitato la minoranza serba del Kosovo a mettere fine alla violenza. «Gli hooligan non fanno gli interessi né dei serbi del Kosovo, né della Serbia», ha detto.
La tensione tra Serbia e Kosovo è salita in seguito alla decisione del premir kosovaro Hashim Thaci di rispondere all’embargo delle merci kosovare imposto da Belgrado con un blocco analogo. Dalla fine della guerra il Kosovo non ha mai potuto esportare i propri prodotti passando per la Serbia, che non riconoscendo l’indipendenza del Kosovo si è sempre rifiutata di accettare merce bollata con francobolli con scritto “Repubblica del Kosovo”. Al contrario, però, la Serbia ha sempre esportato grosse quantità di prodotti attraverso il confine kosovaro. La decisone del governo kosovaro è stata fortemente disapprovata dalla comunità internazionale e in particolare dall’Unione Europea, che teme l’esplosione di nuove violenze interetniche. Il gruppo di giovani serbi che hanno preso d’assalto i checkpoint ha poi attaccato anche la sede locale della Kfor, la Forza di interposizione internazionale, che è stata subito evacuata. Il comando della Kfor ha riferito che contro i militari sono stati sparati anche alcuni colpi di arma da fuoco.
Le principali merci che vengono esportate dalla Serbia attraverso il Kosovo sono alimenti e materiali da costruzione. Il mercato del Kosovo è fondamentale per la Serbia perché assorbe una fetta importante delle sue esportazioni, che nel 2010 hanno ammontato a 391 milioni di dollari. Il Kosovo può invece fare a meno dell’importazione di prodotti serbi e rifornirsi attraverso la Macedonia. Il blocco del confine è stato un enorme shock per la Serbia, scrive l’Economist, che evidentemente non si era mai resa conto di quanto fosse dipendente dal paese di cui ancora non vuole riconoscere l’indipendenza.