La Gran Bretagna accusata da quattro kenioti
Chiedono risarcimenti per le violenze colonialiste degli anni Cinquanta, l'Alta Corte di Londra ha detto che hanno diritto a portare avanti la loro azione legale
L’Alta Corte di Londra ha stabilito che quattro cittadini kenioti che chiedono di essere risarciti per le violenze colonialiste subite negli anni Cinquanta – quando il Kenya era ancora una colonia britannica – hanno diritto a fare causa al governo britannico. Il giudice Richard McCombe ha motivato la decisione dicendo che i quattro kenioti hanno «validi motivi» per essere autorizzati a condurre un’azione legale, ma ha precisato di non avere riscontrato per il momento prove di «torture sistematiche» né di avere potuto verificare che l’allora governo britannico fosse a conoscenza degli episodi.
I quattro cittadini kenioti hanno tutti tra i settanta e gli ottanta anni e hanno affrontato il viaggio dai loro villaggi in Africa fino a Londra per sostenere la loro causa in tribunale. Chiedono di essere risarciti per le torture che avrebbero subito negli anni della rivoluzione guidata dal movimento anti-colonialista Mau Mau. Il governo britannico ha cercato di stroncare il caso sul nascere dicendo di non poter essere considerato responsabile per eventi accaduti così tanto tempo fa, ma ora la decisione dell’Alta Corte lo costringerà a confrontarsi con le accuse. Gli avvocati dell’accusa sostengono che tutti e quattro i cittadini hanno subito feroci atti di violenza – tra cui castrazione e abusi sessuali – da parte degli ufficiali britannici che li avevano arrestati. Il caso potrebbe costituire un precedente estremamente importante: se gli abusi dovessero essere riconosciuti, molti altri cittadini che un tempo furono soggetti al dominio britannico potrebbero decidere di chiedere a loro volta un risarcimento.
Tra il 1952 e il 1961, circa 150mila kenioti furono arrestati e incarcerati per anni perché accusati o anche solo sospettati di essere membri del movimento di resistenza che lottava contro il dominio britannico. Tra questi anche il nonno del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. «Siamo qui per ottenere giustizia per tutti i nostri colleghi», ha detto uno dei quattro sopravvissuti arrivati a londra «molti sono morti ma molti altri sono ancora vivi e costretti in condizioni di assoluta povertà a causa delle ingiustizie commesse dal colonialismo britannico. È loro responsabilità risarcirci». Il Kenya ottenne l’indipendenza dal Regno Unito nel 1963 e l’anno seguente fu proclamata la Repubblica del Kenya.