La bozza per salvare la Grecia (e l’Europa)
Cominciano a circolare i punti del "piano Marshall" in discussione a Bruxelles
Cominciano ad emergere, a margine del vertice dell’Eurozona in corso a Bruxelles, gli elementi principali di un possibile compromesso sulle soluzioni per salvare la Grecia e l’euro, in base all’accordo raggiunto ieri notte a Berlino fra il presidente francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel. Innanzitutto, lo statuto dell’Efsf (il fondo salva Stati dell’Eurozona) verrebbe modificato in modo da consentire al Fondo l’acquisto diretto sul mercato secondario dei titoli di Stato greci o di altri paesi membri in crisi; oggi l’Efsf può intervenire solo sul mercato primario, ovvero al momento dell’emissione, e non raccogliere i titoli già sul mercato. In secondo luogo il settore privato verrebbe coinvolto nei costi del salvataggio della Grecia con il ‘roll-over’, ovvero l’impegno volontario a riacquistare i titoli greci di nuova emissione, probabilmente a 30 anni, dopo aver incassato il rimborso dei vecchi bond, oppure con lo scambio diretto dei vecchi titoli con i nuovi. Da notare che quest’operazione sarebbe considerata come un ‘default selettivò da parte delle agenzie di rating. Il terzo punto riguarda gli interessi sui prestiti dell’Eurozona ai paesi in crisi (Grecia, Irlanda e Portogallo), che verrebbero tutti ridotti al 3,5 per cento, mentre la durata del credito potrebbe essere allungata fino a 15-30 anni. Inoltre il settore privato parteciperá al secondo salvataggio della Grecia con un «mix di opzioni» che comprendono «scambio di bond, roll-over e buyback» a «condizioni di prestito paragonabili al sostegno pubblico con rafforzamento del credito». Si parla anche, infine, di un impegno della Banca centrale europea ad accettare come ‘collateralì per la liquidità fornita alle banche i titoli di Stato greci, se saranno garantiti dall’Efsf
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