Gli scandali del calcio dappertutto
Il centro del racket è una regione in cui si concentra il 90 per cento delle scommesse mondiali
Mentre in Italia il procuratore federale Palazzi prosegue le sue audizioni dei calciatori coinvolti nell’inchiesta sul calcio scommesse, indagini analoghe sono in corso in vari altri paesi del mondo. In alcuni posti le indagini sono ancora in corso e quindi gli eventuali reati non sono ancora stati accertati, in altri ci sono arresti e prove concrete, in altri ancora sono già arrivate le sentenze. Il calcio internazionale e i suoi organismi dirigenti, infatti, da parecchio tempo faticano nel combattere le attività delle organizzazioni criminali, che negli ultimi mesi si sono molto intensificate.
Dell’Italia abbiamo detto e sappiamo molto. Della Turchia abbiamo parlato la settimana scorsa: decine di dirigenti e giocatori delle squadre maggiori sono stati arrestati con l’accusa di aver truccato una ventina di partite dello scorso campionato, l’inizio della prossima stagione potrebbe slittare. Poi c’è la Corea del Sud, dove 55 giocatori sono sotto accusa nell’ambito del più grande scandalo sulle partite truccate nella storia del paese e 10 di questi sono già stati squalificati a vita. In Finlandia si allarga lo scandalo relativo a una partita truccata lo scorso anno. Inchieste del genere sono in corso anche in Ungheria, in Germania, in Salvador, in Israele, in Cina, in Thailandia, in Zimbabwe, in Vietnam e in Grecia. Il New York Times oggi si occupa della questione e spiega quale sembra essere la causa di questa esplosione di scandali sulle partite truccate in giro per il mondo: il mercato delle scommesse – regolare e clandestino – nel sud-est asiatico, e soprattutto a Singapore e in Malesia.
“Probabilmente il 90 per cento delle scommesse mondiali sul calcio, legali e illegali, avviene nel sud-est asiatico”, dice Chris Eaton, un ex funzionario dell’Interpol che nell’ultimo anno ha diretto il settore sicurezza della FIFA. “Lì si scommette su ogni genere di partita ma soprattutto sul calcio europeo. E lì le organizzazioni criminali lavorano e prosperano”.
Anche nel caso dell’inchiesta italiana le scommesse sospette venivano effettuate su agenzie con sede in Asia. Lo scorso maggio la FIFA ha stanziato 20 milioni di dollari per creare un’agenzia che collabori con la Interpol proprio a Singapore. Le inchieste per il momento riguardano soltanto partite di calcio maschile. Gli scenari criminogeni, secondo Eaton, sono due. Un caso è quello dei calciatori che accumulano debiti con le scommesse e quindi si rendono ricattabili dalle organizzazioni criminali, che possono usarli come burattini. Un altro caso è quello dei calciatori di paesi poveri e dalle delicate situazioni familiari, che combinano le partite sulla base di promesse di ingaggi e contatti da parte di club famosi e prestigiosi.
Ogni anno, 90 miliardi di euro sono spesi nelle scommesse legali sul calcio. Si pensa che la stessa cifra venga investita ogni anno nelle scommesse illegali, e secondo Interpol si tratta di stime al ribasso. “I tifosi non andranno più a vedere le partite se penseranno che queste sono combinate”, aveva detto il presidente della FIFA, Sepp Blatter, annunciando l’accordo tra l’organo di governo del calcio mondiale e l’Interpol. Ma negli ultimi mesi anche l’integrità della FIFA è stata messa in discussione, con gli scandali sulla corruzione relativa all’assegnazione dei mondiali di calcio del 2018 e del 2022.
foto: Lefty Shivambu/Gallo Images/Getty Images