“La bocciatura c’è stata”
Secondo Oscar Giannino i mercati non si fermeranno e quindi l'ipotesi di un governo diverso "ci sta tutta"
Oggi il Messaggero pubblica un’analisi di Oscar Giannino sulle condizioni dell’economia italiana e l’effetto – scarso – della manovra finanziaria nel rassicurare i mercati. L’analisi era apparsa ieri su ChicagoBlog.
E’ terribile dirlo. Ma è anche inutile usare mezze misure, nascondere la verità ed eludere il problema. Purtroppo, abbiamo vinto la scommessa, dopo aver giudicato con la massima delusione che avete visto la manovra varata dal governo. Ieri, nel primo giorno di contrattazioni successivo al varo della manovra correttiva triennale della finanza pubblica, i mercati l’hanno bocciata. Il premio al rischio dei titoli pubblici italiani, il differenziale dei tassi d’interesse dei BTp italiani sui Bund tedeschi, è tornato a salire con una fiammata fino a quota 337 punti, per poi scendere ma solo alla soglia di 329. La Borsa italiana è stata di nuovo la peggiore europea, con un meno 3% e nuove discese dei titoli bancari.Che cosa possiamo attenderci nei prossimi giorni? Quali le conseguenze per l’economia italiana? E che cosa può fare, da parte sua, la politica?
Purtroppo – lo dico a prescindere dal male che penso dalle tasse in manovra, dalle mancate privatizzazioni etc – per mero realismo bisogna riconoscere che molto difficilmente i mercati si fermeranno. Innanzitutto perché Berlino continua a non dire una parola chiara a e definitiva sul salvataggio greco. Poi perché continuano a passare giorni decisivi prima che gli Stati Uniti, il 2 agosto, sforino il tetto autorizzato del proprio debito pubblico, pari al 100% del loro Pil, senza che si veda un accordo tra il Presidente e i repubblicani per tagliare credibilmente l’enorme deficit che si profila per i prossimi anni. Infine, perché i risultati degli stress test bancari europei, lo scorso venerdì, non hanno ottenuto l’effetto di rassicurare nessuno. Non c’è stata nessuna banca italiana tra quelle segnalate come a rischio in caso di ulteriori guai, eppure la loro capitalizzazione continua a scendere a rotta di collo, a valori veramente assurdi e inaccettabili.
Purtroppo, in tali condizioni e senza novità dalla Germania bisogna attendersi che le scommesse al ribasso contro l’Italia si faranno sempre più forti man mano che ci avvicineremo alle prossime emissioni di debito pubblico. Previste per il 25, 26 e 28 luglio. Il 26 luglio è programmata l’offerta dei BoT a sei mesi e dei CTz, con un importo complessivo che potrebbe superare i 10 miliardi. Il giorno successivo è prevista l’offerta dei BTp indicizzati all’inflazione, per 1 miliardo circa. L’asta più delicata è quella del 28 luglio, quando si piazzeranno il nuovo BTp triennale e il BTp decennale per un ammontare che dovrebbe essere tra 6,5 e 7,5 miliardi.