Lo scandalo del calcio turco
In Turchia decine di dirigenti e giocatori delle squadre maggiori sono stati arrestati con l'accusa di aver truccato una ventina di partite dello scorso campionato
Uno scandalo per una serie di risultati truccati nel campionato turco 2010-2011 ha portato all’arresto di una cinquantina di persone in Turchia, tra cui i presidenti del Trabzonspor, Sadri Sener, e del Fenerbahçe, Aziz Yildirim, le prime due squadre della classifica del campionato conclusosi lo scorso maggio.
Le accuse riguardano 19 partite dello scorso campionato e coinvolgono anche altri tre dirigenti del Fenerbahçe, un dirigente del Bursaspor (la terza classificata), il portiere dell’Ankaragücü (squadra arrivata nella seconda metà della classifica) e diversi dirigenti della federazione nazionale turca. A diverso livello, sono coinvolti dirigenti o giocatori di moltissime altre squadre: il presidente e un giocatore del Sivasspor, l’allenatore del Eskisehirspor e gli ex presidenti di Diyarbakirspor e Giresunspor. Tra le partite incriminate ci sarebbe la vittoria per 4 a 3 del Fenerbahçe sul Sivasspor nell’ultima giornata del campionato, decisiva per lo scudetto.
Nello scorso campionato, il Fenerbahçe e il Trabzonspor erano arrivati entrambi a 82 punti alla fine della stagione, ma per la migliore differenza reti il titolo era andato al Fenerbahçe, una delle cinque squadre di Istanbul nella massima serie. Se le accuse si dimostreranno fondate, il Fenerbahçe rischia la revoca del titolo e la retrocessione dalla Süper Lig, la serie A turca.
Il prossimo 7 agosto inizia la stagione 2011-2012 del campionato turco e la situazione è ancora molto lontana dalla tranquillità: ieri centinaia di fan del Fenerbahçe si sono scontrati con la polizia, con lanci di pietre e bottiglie, fuori dal palazzo di giustizia dove il presidente della società Yildirim era detenuto, nella zona di Besiktas della capitale turca. La polizia ha disperso la folla lanciando fumogeni. Anche a Trabzon (l’antica Trebisonda, sul mar Nero) i fan del Trabzonspor hanno protestato nelle strade della città il 10 luglio, chiedendo che lo scudetto venisse assegnato alla loro squadra.
AP Photo/Ibrahim Usta