Il film sul caso Willingham
Un documentario rilancia le accuse contro il governatore del Texas su un uomo condannato a morte forse ingiustamente
Negli Stati Uniti si sta tornando a parlare del caso Willingham, una delle vicende più discusse di esecuzione di una pena di morte per un uomo sulla cui colpevolezza, negli anni successivi alla condanna, sono stati sollevati pesanti dubbi. Il caso – che aveva acquistato grande notorietà dopo una lunga inchiesta del New Yorker, due anni fa – è tornato oggi d’attualità dopo che i registi Steve Mims e Joe Bailey hanno dedicato un film-documentario alla storia, che si intitola Incendiary: The Willingham Case. Il documentario è stato presentato ad Austin lo scorso marzo durante l’ultima edizione del festival South by Southwest e Mims è stato intervistato da Salon.
Un’altra ragione della permanente attualità del caso Willingham è che uno dei protagonisti della vicenda fu il governatore del Texas Rick Perry – in carica dal 2000 e rieletto ancora nel novembre 2010 – perché a pochi giorni dall’esecuzione di Willingham rifiutò di rimandarla di 30 giorni per analizzare le nuove perizie sul rogo: e secondo alcuni ostacolò la commissione che doveva rivedere il caso. Perry è un grande sostenitore della pena capitale di lui si parla spesso rispetto a un’eventuale candidatura a presidente degli Stati Uniti.
Il 23 dicembre del 1991 la casa di Cameron Todd Willingham, a Corsicana, in Texas, andò a fuoco. L’uomo disse di essere stato svegliato dalle urla di una delle sue tre figlie e di aver provato a salvarle, ma che fu costretto ad uscire dalla casa per il fumo e il fuoco. I pompieri non riuscirono a salvare in tempo le bambine, che morirono tutte. Le perizie successive esclusero che si potesse trattare di un incidente: Willingham fu accusato di aver appiccato l’incendio per avere i soldi dell’assicurazione e venne condannato a morte nel 1992, complice il suo rifiuto di dichiararsi colpevole. Poco prima della sua esecuzione, nuovi pareri di esperti su come era stata effettuata la prima perizia mostrarono pesanti errori da parte di chi aveva svolto le indagini soprattutto negli studi sulle dinamiche dello sviluppo di un incendio – ma i nuovi elementi non vennero presi in considerazione e Willingham venne giustiziato il 16 febbraio 2004.
foto: AP Photo/The Austin American-Statesman, Jay Janner