Le proteste in Marocco
Migliaia di persone hanno manifestato a Casablanca e Rabat contro la monarchia
Migliaia di persone hanno manifestato domenica a Casablanca e Rabat, in Marocco, per chiedere maggiori riforme sociali e politiche. Le proteste sono state organizzate dal Movimento del 20 Febbraio, che da mesi sta chiedendo un rinnovamento della più vecchia monarchia al potere del mondo arabo. Lo scorso primo luglio il re del Marocco, Mohammed VI, aveva annunciato una nuova Costituzione, ma i manifestanti lo accusano di essersi limitato soltanto a dei cambiamenti di facciata e promettono che le proteste continueranno finché non ci saranno riforme più radicali. Il Movimento del 20 Febbraio include anche il gruppo islamico, ufficialmente bandito dalle autorità, Giustizia e Carità.
Mohammed VI è considerato un monarca più aperto e illuminato del suo predecessore, Hassan II. Fin dall’inizio della sua monarchia ha cercato di modernizzare il paese, approvando anche una legge che ha innalzato per la prima volta l’età minima richiesta alle donne per sposarsi e introdotto il diritto per le donne di chiedere il divorzio. Ma negli ultimi anni il ritorno di alcuni gruppi islamici più radicali lo ha spinto a rallentare il passo del cambiamento. Una nuova apertura è arrivata solo dopo le proteste dello scorso febbraio, iniziate sull’onda di quello che era successo in Egitto e Tunisia. Il re ha proposto una riforma costituzionale, che è stata approvata dal 98 percento dei votanti, e liberato gran parte dei prigionieri politici. La nuova Costituzione gli lascia ancora amplissimi poteri, tra cui quello di nominare il primo ministro, ma secondo molti analisti saranno soltanto questi piccoli passi a consentire al Marocco di cambiare senza precipitare nel caos come è successo negli altri paesi arabi attraversati dalle rivolte.