Oltre cento i dispersi nel Volga
I primi nove corpi sono stati recuperati dalla barca affondata ieri
Domenica un’imbarcazione con a bordo duecento persone è affondata nel fiume Volga vicino a Kazan, in Russia. Oggi i sommozzatori hanno recuperato i primi nove cadaveri dal battello, in cui sono ancora disperse centodieci persone, tra cui trenta bambini. Ottantadue persone si sono salvate, riuscendo a salire su una barca che passava proprio nel momento in cui il battello ha iniziato ad affondare. Le autorità dicono che non c’è più quasi nessuna speranza di trovare qualcuno ancora vivo.
I testimoni dell’incidente hanno raccontato che la barca è affondata in circa otto minuti, dopo essersi rovesciata su un lato. Il presidente russo Dimitri Medvedev ha ordinato l’apertura di un’inchiesta per chiarire le cause dell’incidente. I giornali russi danno la colpa alle scarse condizioni di sicurezza della barca, che era stata costruita in Cecoslovacchia nel 1955: secondo le ultime ricostruzioni fatte dagli investigatori a bordo c’erano 50 persone oltre il limite previsto. Le gite in barca sul Volga sono molto popolari in Russia. L’imbarcazione stava riportando i passeggeri a Kazan dopo una gita lungo il fiume, quando è affondata in un punto in cui le acque sono profonde venti metri.