Dov’è più alta la disoccupazione giovanile?
Il grafico dell'Economist mette a confronto i dati di tre anni fa con quelli odierni, mostrando quanto sono messe male diverse nazioni
Il dato sulla disoccupazione giovanile, quella delle persone di età compresa tra i 15 e i 24 anni, è un valido indicatore per capire come se la stanno cavando i paesi che affrontano la crisi economica. Gli Stati, specialmente europei, che avevano già problemi seri ai loro sistemi economici hanno subito maggiormente gli effetti della crisi sul piano occupazionale, con una contrazione considerevole di posti di lavoro disponibili.
Il grafico dell’Economist mostra la differenza nei livelli di disoccupazione giovanile tra il primo trimestre del 2008, l’anno in cui sono iniziati per molti paesi i problemi legati alla crisi economica, e il primo trimestre di quest’anno. Le barre azzurre mostrano il livello di disoccupazione di tre anni fa, quelle blu scuro quello di quest’anno. La disoccupazione giovanile è aumentata sensibilmente in quasi tutti i paesi indicati nel grafico, fatta eccezione per la Turchia (invariato) e per la Germania.
Uno dei dati più interessanti è quello della Spagna, passata dal 21 per cento circa di disoccupazione giovanile del 2008 al 44 per cento circa del 2011. Il paese ha un mercato del lavoro relativamente rigido e diviso tra chi ha grandi garanzie e protezioni sul proprio impiego e chi è tagliato fuori da questo sistema, condizione che porta a doversi arrangiare con lavori temporanei spesso di scarso valore. Il mercato del lavoro dell’Irlanda è più flessibile, eppure il paese fatica ugualmente: il tasso di disoccupazione giovanile in tre anni è passato dal 10 per cento circa al 29 per cento. In Italia l’aumento è stato sensibile, ma inferiore rispetto a Spagna e Irlanda: dal 21 per cento circa al 29 per cento.