La vita a Dadaab, in Kenya
Fotografie da uno dei campi profughi più affollati del mondo, dove la settimana scorsa i rifugiati si sono scontrati con le forze dell'ordine
Il campo profughi di Dadaab si trova nel nord-est del Kenya ed è uno dei più grandi al mondo: è attrezzato per ospitare 90.000 persone ma al momento ne accoglie oltre 370.000. Molte di loro provengono dalla vicina Somalia, che si trova a circa cento chilometri dal campo: soltanto nel 2011 più di 61.000 somali hanno attraversato il confine per fuggire dalle violenze, dalla siccità e dalla mancanza di cibo del loro paese e si sono rifugiati a Dadaab. Dal 6 giugno a ora i profughi somali arrivati nel campo sono stati 27.000.
Il campo è stato aperto nel 1998, copre una superficie di 50 chilometri quadrati ed è costituito da tre sottocampi più piccoli, quello di Hagadera, di Ifo e di Dagahaley. È gestito dall’Agenzia dell’ONU per i rifugiati (UNHCR) insieme all’organizzazione umanitaria CARE, con l’aiuto di altre associazioni tra cui Medici senza frontiere. Nel 2008 è stato dichiarato inadeguato ad accogliere nuove persone e l’UNHCR ha iniziato ad ampliare e attrezzare il campo profughi di Ifo II, che si trova a dieci chilometri di distanza da Dadaab. Ora il nuovo campo è pronto, ci sono migliaia di tende, latrine, acqua potabile e una struttura sanitaria. Il governo però non ha ancora dato l’autorizzazione ad aprirlo, nonostante l’ordine dato alle organizzazioni umanitarie di ridimensionare il numero di profughi a Dadaab.
A Dadaab intanto le condizioni di vita dei profughi stanno degenerando rapidamente. Molti di loro non trovano spazio all’interno della struttura e decidono di accamparsi fuori dai suoi confini. Per loro, l’accesso ai servizi di base è molto complicato: molti non riescono ad avere abbastanza cibo e acqua, non vengono adeguatamente curati, e non usufruiscono delle latrine esponendosi facilmente alle malattie. Inoltre fuori dal campo non ricevono alcun tipo di protezione e sono esposti a qualsiasi violenza. Lo scorso venerdì alcuni poliziotti hanno cercato di demolire alcune abitazioni non regolamentate che si trovavano fuori dal campo e alcuni rifugiati hanno iniziato a protestare cercando di impedirglielo. A quel punto le forze dell’ordine hanno lanciato gas lacrimogeni e poi hanno iniziato a sparare, uccidendo due rifugiati e ferendone altri 13. Nel frattempo ogni giorno continuano ad arrivare a Dadaab almeno mille persone in cerca di un rifugio dalla Somalia: secondo una stima di Medici senza frontiere entro la fine del 2011 i rifugiati saranno 450.000 e la necessità di aprire il campo di Ifo II diventa sempre più impellente.
Più di 750.000 somali hanno cercato rifugio nei paesi vicini: la maggior parte si trova in Kenya (circa 400.000) poi nello Yemen (187.000) e in Etiopia (110.000). Un milione e mezzo di profughi è ospitato in campi all’interno della Somalia.