Mladic allontanato dall’aula
L'ex comandante serbo ha fatto di tutto per disturbare la Corte, che ha deciso di farlo scortare fuori dal tribunale
Ratko Mladic oggi si è presentato nell’aula del Tribunale Penale Internazionale per l’ex Jugoslavia dell’Aia, per rispondere delle numerose accuse a suo carico: genocidio, crimini contro l’umanità, violazione delle leggi di guerra nell’Assedio di Sarajevo e nel massacro si Srebrenica del 1995. Mladic è arrivato in aula con un cappellino militare e il giudice lo ha invitato più volte a rimuoverlo prima che se lo levasse, in segno di rispetto verso la corte. L’ex comandante dell’esercito della Repubblica Serba, durante la guerra di Bosnia, ha poi interrotto più volte i magistrati, rifiutandosi infine di utilizzare le cuffie con la traduzione simultanea per ascoltare le fasi del dibattimento.
«Non ho alcuna intenzione di ascoltare queste cose senza il mio avvocato. Chi siete voi? Non mi lasciate nemmeno respirare!» ha urlato Mladic in aula, mentre il giudice Alfons Orie stava iniziando a leggere le accuse a carico dell’ex comandante. Orie ha così richiesto alla sicurezza di scortare fuori dall’aula Mladic. Il giudice ha poi letto le accuse a suo carico e ha ripetuto quanto aveva già detto Mladic dichiarandosi innocente.
Lauren Comiteau, inviata della BBC, ha detto di non aver mai assistito a qualcosa del genere nei suoi ultimi 15 anni spesi a occuparsi della Corte dell’Aia. Oltre ai giochetti con il cappellino, Mladic ha provato in continuazione a comunicare con il pubblico presente in aula e a fare gesti, nonostante gli inviti del giudice a smetterla.