Cinque luoghi comuni sull’Africa
Per esempio: i migranti africani non stanno affatto invadendo l'Europa
Una delle storie meno raccontate sulla crisi economica che ha coinvolto il mondo negli ultimi tre anni è proprio quella per cui non è stato “il mondo” a esserne colpito, ma solo una sua grossa e influente parte. In Africa, per esempio, molte economie emergenti hanno continuato a crescere a ritmi forsennati. Nonostante l”Africa si evolva più velocemente di come molti immaginano, i pregiudizi sul suo conto sono ancora molto radicati in Occidente. Chawki Amari per Slate Afrique ha tentato di smentirne cinque tra i più diffusi.
“L’Africa è un continente afflitto da guerre”
I conflitti censiti e riconosciuti nel mondo lo scorso febbraio erano 68. Soltanto 27 di questi coinvolgono paesi africani, contro i 36 che si tengono in Asia. La situazione interna di ciascun paese è classificata secondo una scala di intensità, si va da “paesi instabili” a “conflitti ad alta intensità”. I conflitti di più alto livello si combattono in Asia, e dei quattro maggiori del mondo, uno solo è in Africa (in Somalia). Si può dire lo stesso per i conflitti di media intensità, che sono otto in totale: in Africa ce ne sono soltanto due. I casi di territori contesi tra due o più paesi sono 42 in Africa, contro 68 in Asia.
“I migranti africani stanno invadendo l’Europa”
Sui circa 200 milioni di persone nel mondo che vivono fuori dal loro paese di nascita, soltanto 15 milioni sono africani subsahariani che risiedono fuori dal loro continente di nascita. Su scala mondiale, soltanto due migranti africani su cinque vanno a vivere in paesi occidentali, mentre gli altri si spostano in altri paesi africani, dell’Asia o del Golfo. Nel continente africano le migrazioni avvengono spesso da Sud a Sud e non da Sud a Nord. 20.000 libici sbarcati sull’isola di Lampedusa hanno spaventato l’Europa, che ha 700 milioni di abitanti. Lo stesso numero di libici è attualmente rifugiato nel campo di Choucha, in Tunisia, un paese di 10 milioni di abitanti, che ha accolto oltre a loro altri 50.000 libici (ora distribuiti nel paese) e 350.000 subsahariani.
In Africa infatti i conflitti e i problemi economici determinano per la maggior parte dei casi delle migrazioni “laterali”. Migliaia di libici si sono rifugiati in Egitto o in Algeria, la popolazione del Darfur sudanese si è mossa verso il Ciad, i rifugiati ruandesi verso i paesi vicini e verso la città di Tamanrasset, nel sud dell’Algeria, dove convivono persone di venti diverse nazionalità africane, e gli stranieri costituiscono il 40 per cento della popolazione della città. Paesi come il Senegal o la Costa d’Avorio accolgono molti più immigrati africani della Francia o dell’Italia.
“L’Africa è sovrappopolata”
L’Africa non è il continente più popolato del mondo. Lo è molto meno dell’Asia, che ha 3,9 miliardi di abitanti. L’Africa ha circa 920 milioni di abitanti, più o meno lo stesso numero di abitanti del continente americano, non molti di più di quanti ne abbia l’Europa. Al contrario, dato che la popolazione africana si distribuisce su una superficie di 30 milioni di chilometri quadrati, circa tre volte l’Europa, in Africa c’è posto anche per i “bianchi” provenienti dai paesi in crisi. L’Africa è infatti la terza destinazione dei francesi che espatriano, dopo gli Stati Uniti e il Medioriente.
“L’Africa è afflitta da un persistente sottosviluppo”
Anche escludendo il Maghreb e del Sudafrica, conosciuti per la crescita economica contenuta ma costante, ci sono molti paesi africani che stanno ottenendo buoni risultati economici: Ghana e Etiopia sono esempi di questo successo. L’Africa attrae investimenti stranieri, al punto che il Fondo monetario internazionale prevede un significativo afflusso di capitali per il 2011 e il 2012. È vero che tra i dieci paesi più corrotti al mondo ci sono quattro paesi africani, tuttavia da un punto di vista strettamente economico l’Africa negli ultimi due decenni è andata molto bene, registrando un tasso di crescita medio del PIL di circa il 5 per cento all’anno. Nel 2009 l’Africa è diventata il primo partner commerciale della Cina, che sta investendo massicciamente nel continente.
“Gli immigrati ci costano troppo”
Slate Afrique si rivolge prevalentemente a un pubblico francese e francofono, e come ultimo punto del suo articolo Chawki Amari tocca un argomento sensibile per i suoi lettori: il costo degli immigrati africani per la Francia. Premettendo che il numero di immigrati in Francia è inferiore a quello degli Stati Uniti, del Canada, della Svezia e dell’Italia, Amari spiega che studi recenti del ministero degli Affari Sociali hanno dimostrato che per lo Stato francese gli immigrati africani sono molto più una fonte di guadagno che un costo. Per la precisione, nel 2010 le spese assistenziali sono state 48 miliardi, contro la stima di 60 miliardi conseguenza della loro presenza nel Paese.