Il caso della morte di Michele Ferrulli

Cosa sappiamo dell'uomo morto giovedì sera a Milano dopo una colluttazione con alcuni agenti di polizia

Giovedì scorso a Milano un uomo è morto mentre era in custodia delle forze dell’ordine. L’uomo si chiamava Michele Ferrulli. È morto in via Varsavia, una strada periferica nel sud-est di Milano. Attorno alla sua morte da giorni si susseguono accuse e polemiche relative ai presunti abusi compiuti dalla polizia.

Cosa è successo
Giovedì sera un uomo, abitante in via Varsavia, chiama il 113 per lamentarsi della presenza di tre uomini che ascoltano musica a volume molto alto, urlano e bevono birra accanto a un furgone bianco. Alle 22 arriva la polizia, i tre sono davanti a un bar chiuso. I tre nascondono le bottiglie, forse sono un po’ su di giri, alla richiesta dei documenti vola qualche parola di troppo. Il più agitato è Michele Ferrulli, uno dei tre. Stando ai verbali dei poliziotti, il capo scorta della volante ritorna verso la macchina per chiamare rinforzi ma si accorge che un uomo, Ferrulli, sta per colpirlo. Si gira e si difende. Michele Ferrulli finisce a terra, gli agenti cercano di ammanettarlo. Il resto della storia lo racconta un video girato da persone che si trovavano sul posto, diffuso da Repubblica.it.

Il video non è chiarissimo, ma si vede distintamente un poliziotto che porta nella volante un uomo. Subito dopo lui e un altro agente colpiscono un uomo a terra, che è Ferrulli ed è immobile. I poliziotti si accorgono che qualcosa non va e chiamano il 118, che arriva alle 22,25. Ferrulli arriva in Policlinico già morto. Accanto a lui i medici trovano una confezione di Sotalex 80, un farmaco per le aritmie cardiache. L’autopsia dovrà dimostrare se i colpi subiti sono stati determinanti nell’uccidere Ferrulli.

Le reazioni
La moglie e i figli di Ferrulli dicono che l’uomo «è morto per le brutali percosse subite». Hanno presentato denuncia ai carabinieri di San Donato. La questura ha detto di dare «per certo che la causa della morte non sono state le percosse» e ha diffuso i referti medici stilati al Policlinico, che parlano di «paziente obeso, cianotico, collassato al termine di un’accesa discussione» e che «non presenta lividi, né segni di ferite, né traumi evidenti, né ecchimosi tranne quelle bilaterali ai polsi, alcune abrasioni cutanee alla gamba sinistra e alle ginocchia e due segni minimi di escoriazione al livello dell’intersezione tra l’ascellare posteriore e transombelicale».

Chi era Michele Ferrulli
Origini baresi, 51 anni, il Corriere scrive che aveva “piccoli precedenti alle spalle dovuti perlopiù al suo caratteraccio”. Ferrulli aveva occupato un appartamento vent’anni fa e faceva parte di un comitato in difesa degli abusivi nelle case popolari. Il 18 maggio un parroco della zona aveva chiamato i carabinieri raccontando di essere stato aggredito e colpito da Ferrulli, che lo accusava di “aiutare solo gli extracomunitari”.