“Happy Feet” dovrà tornare a casa da solo

Il pinguino che si è perso in Nuova Zelanda sarà liberato in mare al largo delle coste dell'Antartide, quando starà bene

(Hagen Hopkins/Getty Images)
(Hagen Hopkins/Getty Images)

Il pinguino imperatore Happy Feet, trovato sulla spiaggia di Peka Peka in Nuova Zelanda la scorsa settimana, verrà liberato nelle acque dell’Oceano Antartico nella speranza che ritrovi la via verso casa. Attraverso una ricetrasmittente, il suo viaggio verso casa sarà monitorato via satellite.

Lo ha stabilito un consiglio che comprende i rappresentanti del Dipartimento di Conservazione, del Wellington Zoo, della Massey University e del Museo Te Papa, che si è riunito oggi per decidere il futuro del pinguino.

Il consiglio ha valutato che la liberazione in mare aperto è la soluzione meno stressante per l’animale, che verrà quindi portato e messo in acqua nella parte più a nord della zona in cui solitamente transitano i giovani pinguini della sua specie.

Liberarlo nell’Oceano Antartico dovrebbe permettere di aggirare alcuni problemi logistici e legali che presentavano le altre soluzioni proposte: i collegamenti sono estremamente difficili in questa stagione, e in più per portarlo direttamente in Antartide sarebbe necessario ottenere un permesso in deroga al Trattato Antartico.

Il pinguino è ancora convalescente: due giorni fa è stato sottoposto a una endoscopia attraverso la quale sono stati rimossi dal suo stomaco e dalla gola i corpi estranei che aveva inghiottito scambiando per neve la sabbia della spiaggia su cui era approdato. La radiografia di questa mattina ha rassicurato l’equipe che l’ha curato: l’operazione ha avuto buon fine. Il consiglio ha stabilito che rimarrà in Nuova Zelanda, nello zoo di Welligton, fino a quando non sarà sufficientemente in salute e in forze per avere delle realistiche possibilità di sopravvivenza al viaggio.