L’AgCom studi i dati sulla pirateria
Lo chiede la Stampa a proposito del contestato progetto di intervento sui file online
Le proteste contro il progetto dell’AgCom di poter intervenire direttamente per la cancellazione dai server di file che abbia giudicato violino le norme sulla pirateria si sono estese in questi giorni. Sulla Stampa torna a scriverne Juan Carlos de Martin, suggerendo all’agenzia di fare prima valutazioni più approfondite sul problema e di riprendere il percorso di confronto con gli esperti.
Quanto sta succedendo in questi giorni era ampiamente prevedibile. L’AgCom, infatti, aveva operato con lodevole trasparenza quando a inizio 2011 aveva pubblicato delle linee guida per un possibile provvedimento e chiamato l’opinione pubblica a rispondere a una consultazione. Molti, pur apprezzando alcuni aspetti della posizione dell’ AgCom, erano stati critici sia delle basi giuridiche della legittimità dell’Autorità a procedere su questa materia sia dell’opportunità di trattare per via amministrativa anziché giudiziaria un tema così delicato. Fin qui, tutto bene. Il problema è quello che è avvenuto dopo.
L’AgCom aveva infatti prospettato la pubblicazione di una bozza di provvedimento seguita da un nuovo giro di consultazioni. Tutti i resoconti, invece, dell’incontro tenutosi il 24 giugno tra il Presidente Calabrò e alcuni esponenti della società civile convergono nell’attribuire al Presidente l’intenzione di procedere rapidamente all’approvazione di un provvedimento impostato secondo le tanto criticate linee guida. Nel frattempo era stato anche improvvisamente esautorato il relatore del provvedimento, il consigliere Nicola D’Angelo. Come stupirsi, dunque, delle discussioni di questi giorni?
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