Il governo battuto più volte alla Camera
Il Sole 24 Ore spiega che cosa è successo oggi durante l'approvazione della legge comunitaria
Oggi la maggioranza è stata battuta più volte alla Camera durante le procedure di approvazione della cosiddetta “legge comunitaria”, ovvero la legge con cui ogni anno il Parlamento italiano deve adattare le normative statali alle direttive dell’Unione Europea prodotte nei dodici mesi precedenti: regolamenti di diverso tipo, ma anche sentenze della Corte di giustizia europea. Nicoletta Cottone sul sito del Sole 24 Ore spiega che cosa è successo.
Governo e maggioranza di nuovo battuti alla Camera sulla legge comunitaria: bocciato l’intero articolo uno. Il relatore, Gianluca Pini, ha chiesto la sospensione dell’esame del provvedimento. È stato convocato il comitato dei nove perché l’articolo 1 «é l’articolo portante dell’intero provvedimento».
Ma alle opposizioni non basta. «Non stanno più in piedi, non reggono più», è stato il commento del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. «É doveroso il rinvio dell’esame – ha detto il capogruppo Pd, Dario Franceschini – ma sono il Governo e il presidente del Consiglio che devono prendere atto di non avere più la maggioranza e prenderne atto. È nell’interesse del Paese». Per il capogruppo Fli, Benedetto Della Vedova, «la maggioranza è evaporata. Siamo allo sbraco totale. Non può affrontarsi in questo clima anche la manovra economica». L’Udc, per voce di Lorenzo Cesa, si dice pronto a collaborare per il varo di una legge comunitaria che recepisca i principali obblighi dell’Italia verso l’Europa, a patto che Silvio Berlusconi lasci.
La bocciatura è stata commentata dal Senatur, Umberto Bossi. «Io c’ero» ha detto il leader della Lega Nord lasciando l’aula di Montecitorio dopo che il governo é stato battuto sull’articolo uno. La maggioranza é andata sotto perché «c’è gente che è andata al mare». Ha sostenuto che «la gente non va a votare. C’é gente che va al bar e che é stanca. Anch’io sono uscito però poi sono rientrato». E a chi gli chiede se si sia trattato di un segnale politico, il Senatur dice: «Non sono un mago, é stato un incidente, non un segnale politico».
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