Che cosa c’è nella manovra di Tremonti
Una guida ai punti salienti e a quello che implicano per noialtri
Giovedì il Consiglio dei Ministri analizzerà la manovra economica proposta in questi giorni da Giulio Tremonti. Il ministro dell’Economia ha in mente un’operazione da 47 miliardi di euro, limitata a 1,8 miliardi per quest’anno e a 5,5 miliardi per il 2012. Tutto il resto sarà affrontato tra il 2013 e il 2014, con l’obiettivo di raggiungere in un triennio un deficit vicino al pareggio. Il progetto è ambizioso e non piace a molti esponenti della maggioranza, specialmente della Lega Nord, che si sono confrontati già ieri sulla bozza proposta da Tremonti suggerendo modifiche e aggiustamenti. Il ministro non vuole più fare tagli “lineari” distribuiti indiscriminatamente, ma avviare a partire dal prossimo anno una profonda revisione della spesa, così da definire quanto potrà spendere ogni settore dello Stato. Ogni ministero avrà un proprio impegno di spesa, molto stretto, e Tremonti potrà intervenire direttamente su queste voci con il consenso del Consiglio dei Ministri.
Nella bozza della manovra c’è di tutto, dai tagli ai rifinanziamenti con propositi buoni e meno buoni. Alcune delle proposte sono probabilmente destinate a saltare o a essere sensibilmente modificate prima dell’approvazione del pacchetto, come del resto era già avvenuto in passato.
Sanità
Dal 2012 torna il ticket da 10 euro per i trattamenti di assistenza specialistica ambulatoriale per chi non è esente. Se vai al pronto soccorso per un codice bianco, dunque non per un trattamento di urgenza, ci sarà da pagare un ticket pari a 25 euro.
La manovra vuole anche dare nuovi strumenti e nuove risorse alle regioni per ottimizzare le spese sanitarie. L’Agenzia del farmaco stabilirà nuovi tetti per le spese farmaceutiche territoriali a partire dal 2013 e dall’anno seguente al processo parteciperanno anche le regioni, che avranno regole più rigide anche per l’acquisto di nuovi macchinari e per l’acquisto delle prestazioni sanitarie dagli enti privati.
Il finanziamento del servizio sanitario nazionale è stato aumentato di 486,5 milioni di euro per l’anno in corso per compensare la copertura del ticket.
Ordini
Il piano prevede di abolire gli ordini che portano «indebite restrizioni» per l’accesso a determinate professioni. Tremonti vuole abolire gli ordini dei medici, degli infermieri e dei commercialisti, mantenendo quelli degli architetti, degli ingegneri, degli avvocati, dei farmacisti e degli autotrasportatori. Era anche prevista l’abolizione dell’ordine dei giornalisti, ma sembra che ci sia stato un ripensamento nel vertice di maggioranza di ieri.
Scuola
Gli istituti di piccole dimensioni non avranno più un dirigente scolastico e si proseguirà nelle politiche di accorpamento già avviate da anni, sulla base di quanto aveva stabilito l’ex ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer. Si tratta di un processo sostanzialmente burocratico che interessa le scuole con meno di mille alunni, o la metà se gli istituti si trovano in comuni montani o piccole isole. La manovra conferma i tagli previsti a partire dal 2012 con la riduzione di 85mila posti da docente e di 45mila dipendenti del personale scolastico di supporto.
Strade
L’ANAS sarà divisa in due: una holding e una società per azioni. La Spa sarà controllata da un commissario governativo, mentre la Holding sarà istituita a partire dal primo gennaio del 2012 e nascerà da una costola di Anas Spa. Avrà il compito di costituire e avviare partecipazioni all’interno delle società che costruiscono infrastrutture all’estero e dovrà gestire le partecipazioni nelle società che ottengono in concessione la gestione delle autostrade. Azionista della Holding sarà il ministero dell’Economia. Ci sarà anche una Agenzia per le infrastrutture stradali e autostradali: gestirà le concessioni e stabilirà le tariffe.
La manovra revoca anche i soldi assegnati dal Cipe nel 2009 e non ancora spesi. Il Fondo per le infrastrutture aumenta di 930 milioni di euro nel 2012 e di un miliardo ogni anno dal 2013 al 2016. La gestione dei fondi sarà nuovamente accentrata e dipenderà maggiormente dal ministero dell’Economia.
Ferrovie
È previsto un aumento del canone che le società ferroviarie pagano per poter utilizzare le linee ad alta velocità sopra i 250 chilometri orari. Il provvedimento interessa solo Trenitalia, al momento l’unico operatore con i Frecciarossa. Il denaro ottenuto dall’aumento del canone sarà investito per finanziare i treni locali gestiti dal pubblico.
Dipendenti pubblici
Bloccato il turn over nella pubblica amministrazione ancora per un anno, tranne per polizia e pompieri. Gli stipendi restano fermi fino al 2014. Nel trienno 2013 – 2014 l’intervento sul pubblico impiego dovrebbe valere 1,5 miliardi di euro.
Esercito
La manovra mette in campo 700 milioni di euro per coprire le missioni all’estero fino a fine anno. Prosegue fino a dicembre il controllo del territorio da parte delle Forze Armate grazie a nuovi fondi per 36,4 milioni di euro.
Croce Rossa
Sarà privatizzata a partire dal prossimo anno e questo potrebbe mettere in mobilità il personale non militare. Il progetto prevede di chiudere entro fine 2011 tutti i contratti a termine. La vecchia Croce Rossa Italiana sarà liquidata e il nuovo ente avrà anche responsabilità per la collaborazione con la pubblica amministrazione nelle attività umanitarie e sociali.
Pensioni
Chi ha fatto ricorso entro il 31 dicembre 2010 contro l’INPS avrà automaticamente ragione con decreto del giudice che si occupa del caso, anche di ufficio. Il provvedimento vale solo per i processi pendenti contro l’INPS al primo grado di giudizio e che non prevedono rimborsi superiori ai 500 euro. Per quanto riguarda i pensionamenti in generale, sembra essere confermato il sistema che aggancia l’età pensionabile alle aspettative di vita a partire dal 2014. La pensione di reversibilità sarà ridotta nel caso in cui il pensionato abbia più di settant’anni e si sia sposato con qualcuno più giovane di almeno 20 anni. Il provvedimento è contro il cosiddetto fenomeno delle “badanti-mogli”.
Incarichi
Da luglio scatta il taglio del 50 per cento delle indennità dei ministri che sono anche parlamentari. La manovra conferma la scelta di Tremonti di allineare le retribuzioni degli eletti alla media europea, l’abolizione dei vitalizi, il taglio dei fondi pubblici per i partiti e quindi una complessiva riduzione dei costi della politica. Chi ha più di un incarico elettivo non potrà più accumulare molteplici retribuzioni, ma si dovrà accontentare della sola retribuzione dell’incarico maggiormente pagato. Indennità, compensi, rimborsi e retribuzioni degli eletti sono ridotti del 5 per cento.
Imposte
Confermato lo schema a tre aliquote da 20, 30 e 40 per cento. Rimane anche il piano di basare il regime fiscale su cinque imposte: Irpef, Ires, Iva, Imposta sui consumi e Irap. Quest’ultima dovrebbe essere abolita nel 2014. Gli sgravi previsti per l’Irpef, che passerebbe dal 23 al 20 per cento, potrebbero essere compensati con l’aumento di un punto percentuale delle aliquote Iva del 10 per cento e del 20 per cento, ma questa eventualità non piace al PresDelCons ed è ancora molto discussa.
Rendite finanziarie
Rimane anche il progetto per un prelievo del 20 per cento sulle rendite finanziarie, attualmente al 12,5 per cento. La norma esclude comunque i Bot e i Cct.