I confini più pericolosi del mondo
Foreign Policy ha fatto un elenco dei posti in cui fareste meglio a non andare in vacanza
Qualche tempo fa vi avevamo parlato del confine tra India e Pakistan, e del perché possa essere considerato quello più pericoloso del mondo. Questa settimana Foreign Policy ha fatto l’elenco di tutti gli altri: posti in cui fareste bene a non andare in vacanza, diciamo.
Sudan e Sud Sudan
Il prossimo 9 luglio il Sudan del Sud si separerà ufficialmente dal Sudan del Nord, come sancito dal referendum dello scorso gennaio. I due stati si contendono da molto tempo la regione di Abyei, una zona al confine ricca di petrolio. Nell’ultimo mese gli scontri hanno fatto decine di morti e costretto oltre mille persone a fuggire. Il presidente del Sudan, Omar al Bashir, ha detto che non riconoscerà l’indipendenza del Sud Sudan se pretenderà di avere il controllo su Abyei. Ieri l’ONU ha disposto il dispiegamento sul confine di quasi duemila soldati.
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Afghanistan e Pakistan
È da sempre uno dei più pericolosi del mondo, dice Foreign Policy. Kabul rivendica da tempo i territori Pashtun nel nord-ovest del Pakistan e la violenza è aumentata da quando è iniziata l’invasione militare degli Stati Uniti. La zona è inoltre diventata uno dei rifugi privilegiati dai gruppi di al Qaida, che si nascondono nelle montagne. Dal 2004 gli Stati Uniti hanno condotto 253 attacchi con i droni per colpire le cellule di Al Qaida al confine tra Afghanistan e Pakistan.
Stati Uniti e Messico
Quasi 40.000 persone sono morte in Messico dal 2006 per colpa della guerra dei narcos. Il 45 per cento degli omicidi si è verificato negli Stati lungo il confine: Baja California, Chihuahua, Nuevo Leon, Sonora e Tamaulipas. El Paso e Ciudad Juarez sono considerate le città più pericolose in assoluto.
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Cambogia e Thailandia
I due stati si contendono da sempre i territori intorno al Tempio Vihear, che nel 1962 fu assegnato alla Cambogia. Molti tratti del confine tra Cambogia e Thailandia non sono tracciati con chiarezza, causando continue tensioni tra i due paesi negli ultimi anni. Le ultime, lo scorso aprile, hanno portato alla morte di alcune decine di persone.
Congo e Angola
L’Angola aveva aiutato la Repubblica Democratica del Congo a combattere i ribelli durante la devastante guerra tra il 1998 e il 2003. I problemi tra i due paesi iniziarono subito dopo, per colpa delle dispute sui confini e sul riavvicinamento del Congo con Rwanda e Uganda. Da allora entrambi i paesi hanno ordinato spedizioni punitive reciproche, costringendo oltre duecentomila persone a fuggire soltanto nel 2009.
India e Bangladesh
Il Bangladesh – una volta conosciuto come East Pakistan – ottenne l’indipendenza dal Pakistan con il supporto dell’India durante la sanguinosa guerra civile del 1971. Oggi India e Bangladesh condividono il quinto confine più lungo del mondo. L’India ha iniziato a costruire una barriera lungo il confine venticinque anni fa, sostenendo che si deve difendere dal fondamentalismo musulmano. Anche se non è tra i più noti, il confine tra i due paesi è stato uno dei più pericolosi negli ultimi anni. Soltanto nel 2000 la polizia indiana ha ucciso oltre mille persone che cercavano di oltrepassarlo illegalmente.
Corea del Nord e Corea del Sud
Il confine tra i due stati che si separarono dopo la guerra del 1953 è uno dei più militarizzati del mondo, con quasi due milioni di soldati dispiegati su entrambi i lati. Gli ultimi diciotto mesi sono stati caratterizzati da grandi tensioni, culminate con l’attacco a sorpresa della Corea del Nord contro l’isola sudcoreana di Yeonpyeong. La tensione è così alta che il 17 giugno alcuni soldati sudcoreani hanno sparato per errore a un aereo commerciale proveniente dalla Cina pensando si trattasse di un aereo militare nordcoreano.
– Le foto delle esercitazioni della Corea del Sud
Venezuela e Colombia
Un anno fa i due paesi avevano sospeso le loro relazioni diplomatiche dopo che l’allora presidente della Colombia, Alvaro Uribe, aveva accusato il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, di sostenere i ribelli colombiani delle FARC. Una delle prime mosse diplomatiche del nuovo presidente colombiano Manuel Santos è stata proprio cercare di ricucire i rapporti con Chavez e dall’agosto dell’anno scorso il Venezuela sta collaborando alla lotta alle FARC che si nascondono nel suo territorio. Come risultato, però, molti ribelli stanno ora tornando in Colombia, portando una nuova ondata di violenza lungo il confine.
Arabia Saudita e Yemen
L’Arabia Saudita iniziò a costruire una barriera di protezione lungo il confine con lo Yemen nel 2003, ma nel 2004 fu costretta a fermarsi a causa delle proteste del governo yemenita, che accusava una violazione del suo territorio. Dopo un breve conflitto tra i due eserciti nel 2009, l’Arabia Saudita riprese i lavori e oggi la barriera cerca di respingere soprattutto l’ingresso dei militanti del gruppo islamico estremista Houthi. Ogni anno centinaia di migliaia di immigrati illegali attraversano il confine verso l’Arabia Saudita in fuga dalla povertà, ma vengono regolarmente arrestati e costretti a tornare in Yemen.
Cina e Corea del Nord
Nonostante i due paesi abbiano avuto buoni rapporti negli ultimi anni, il confine è recentemente diventato fonte di preoccupazione per Pechino con l’aumentare di nordcoreani che cercano di rifugiarsi illegalmente in Cina. Il governo cinese ha ordinato la costruzione di una barriera di cemento e l’aumento dei presidi armati soprattutto nella zona intorno alla città di Dandong, che è sempre stato uno dei punti più accessibili per i nordcoreani in fuga dal regime di Pyongyang.