La seconda Freedom Flotilla
Alla fine del mese dovrebbero partire dieci navi dirette a Gaza, un anno dopo che la Mavi Marmara fu fermata con la forza al largo di Israele
Il governo israeliano ha annunciato oggi che a tutte le persone che prenderanno parte alla spedizione che tenterà di raggiungere Gaza, nonostante il blocco navale, potrà essere vietato l’accesso al paese per dieci anni. Il governo ha menzionato specialmente i giornalisti, che in aggiunta potranno avere sequestrato il loro equipaggiamento.
Da diversi mesi era previsto un secondo convoglio navale che avrebbe cercato di forzare il blocco, inizialmente annunciato per la scorsa primavera, dopo la prima spedizione denominata Gaza Freedom Flotilla e formata da sei navi (tre passeggeri e tre navi cargo contenenti aiuti umanitari). La principale nave passeggeri, la Mavi Marmara, fu assaltata dalle forze speciali israeliane nelle acque internazionali al largo di Israele il 31 maggio 2010. Nell’incursione morirono nove persone di nazionalità turca, scatenando molte proteste in tutto il mondo. La commissione d’inchiesta israeliana ritenne comunque l’esercito non responsabile di aver commesso errori durante l’attacco.
La Freedom Flotilla II – Stay Human dovrebbe essere prossima alla partenza: la data precisa non è stata resa pubblica, ma le navi dovrebbero dirigersi verso Israele genericamente intorno a “fine giugno”, partendo nella maggior parte dei casi dalla Grecia. Il convoglio dovrebbe essere formato da dieci navi, otto passeggeri e due cargo, con a bordo circa mille attivisti da una ventina di paesi. Molti partecipanti sono di nazionalità israeliana, tra cui Amira Hass, una delle giornaliste più note del quotidiano israeliano Haaretz, che ha vissuto per sedici anni tra i palestinesi (e collabora con Internazionale). Tra le navi dovrebbe esserci anche l’italiana “Stefano Chiarini”.
Il blocco navale israeliano della Striscia di Gaza è iniziato dal 2007, rendendo più rigide alcune restrizioni già attive del 2001. Il direttore dell’ufficio stampa del governo, Oren Helman, ha ribadito che il blocco è motivato da ragioni di sicurezza, «visti gli sforzi di Hamas di introdurre armi e terroristi nella Striscia». Helman ha anche detto che il governo ha già dato disposizioni all’esercito di non permettere al convoglio di raggiungere Gaza.
(AP Photo)