I sopravvissuti di Struthof
Le foto dell'annuale commemorazione nell'unico campo di concentramento costruito dai nazisti in Francia, e la sua storia tremenda
Oggi, nel luogo che ospitava il campo di concentramento di Struthof, in Alsazia, si è tenuta l’annuale cerimonia di commemorazione in memoria delle persone deportate nel lager. Alla cerimonia hanno partecipato diverse autorità e alcuni sopravvissuti alla detenzione. Il campo di Struthof fu l’unico costruito dai nazisti in Francia e fu attivo dal maggio del 1941 fino al settembre del 1944, quando venne evacuato dalle SS e i prigionieri vennero spediti a Dachau. Nel novembre dello stesso anno le forze alleate entrarono nel lager, ormai deserto.
In quei tre anni vennero deportate nel campo di Struthof circa 52.000 persone di trenta diverse nazionalità, soprattutto oppositori politici: di queste, ne morirono oltre 22.000. I primi detenuti arrivarono dalla Germania e vennero costretti a lavorare all’estrazione del granito, mentre dal 1942 ebbero il compito di riparare l’attrezzatura della Luftwaffe, l’aeronautica nazista.
Nel campo – dotato anche di un forno crematorio e di una camera a gas – vennero condotti esperimenti sui deportati. Il medico nazista August Hirt, che dirigeva l’Istituto medico di Strasburgo, ottenne il sostegno della autorità tedesche per realizzare una collezione di scheletri di persone ebree come “testimonianza” per il futuro, quando gli ebrei sarebbero stati tutti sterminati. A tale macabro scopo, nell’agosto del 1943 ottantasette persone appositamente inviate da Auschwitz vennero uccise nella camera a gas di Struthof. I loro cadaveri vennero poi spediti al dottor Hirt a Strasburgo, dove vennero conservati e poi scoperti dall’esercito alleato nel 1944, durante la liberazione della città.
Nel campo di Struthof venne internato anche lo scrittore sloveno Boris Pahor, che raccontò la sua tremenda esperienza nel lager nel romanzo autobiografico Necropoli.