Il dissidente cinese Hu Jia è stato liberato
Uno degli attivisti antigovernativi più noti e influenti è stato rilasciato dopo tre anni e mezzo di carcere
Il dissidente cinese Hu Jia è stato liberato dopo tre anni e mezzo passati in carcere con l’accusa di incitamento alla sovversione, per aver criticato più volte il mancato rispetto dei diritti umani e civili in Cina. La moglie di Hu, Zeng Jingyan, ha scritto su Twitter che il marito è stato liberato alle due e mezza della notte tra sabato e domenica, ora locale, ossia alle 20:30 di sabato ora italiana.
In una breve intervista telefonica all’agenzia di stampa Reuters, Zeng Jingyan ha detto: «È tornato a casa con me e i suoi genitori. Non so se poi potrà parlare. Al momento voglio che tutto sia tranquillo. Ho paura che rilasciare un’intervista in questo momento possa causare dei problemi. Per favore, cercate di capire». Molti attivisti temono che il suo rilascio sia in realtà una sorta di arresto ai domiciliari. Hu si trova insieme alla moglie e alla loro figlia di tre anni in un complesso residenziale a Pechino est chiamato Bobo Freedom City, che al momento è circondato da poliziotti e guardie di sicurezza mentre i giornalisti non hanno il permesso di avvicinarvisi.
Hu ha 37 anni ed è un’attivista dai tempi dell’università. Ha iniziato partecipando a una serie di iniziative per promuovere il rispetto per l’ambiente e ha poi collaborato con alcuni gruppi che aiutano i malati di AIDS, soprattutto nelle zone rurali della Cina, e che cercano di informare e prevenire il contagio della malattia. Ha partecipato anche a numerose campagne per liberare i dissidenti politici.
Mentre la Cina cercava di aggiudicarsi l’organizzazione delle Olimpiadi 2008, Hu ha pubblicato una lettera aperta al governo intitolata “La vera Cina e le Olimpiadi” in cui chiedeva la fine degli abusi sui diritti umani. Nel 2007 Hu è stato messo agli arresti domiciliari dopo aver girato con la moglie, a sua volta un’attivista per i diritti umani, un documentario sulla loro vita sotto costante sorveglianza della polizia e per averlo diffuso su Internet. Hu è di religione buddista: ha più volte criticato l’occupazione cinese in Tibet e parlato con favore del Dalai Lama.
Hu è stato arrestato nel dicembre del 2007 e condannato a marzo dell’anno successivo a tre anni e sei mesi di carcere per sovversione, con l’accusa di aver criticato il governo su Internet e in svariate interviste ai giornalisti stranieri. All’epoca del suo arresto l’agenzia di stampa governativa Xinhua scrisse che Hu aveva “diffuso voci malevole, diffamato e istigato contro il governo”. Nel 2008 il Parlamento europeo lo ha insignito del premio Sakharov, la più importante onorificenza europea per i diritti umani, che Hu non ha potuto ritirare trovandosi ancora in carcere. Sempre nel 2008 la città di Parigi gli ha concesso la cittadinanza onoraria. Hu è stato rilasciato pochi giorni dopo la liberazione dell’artista cinese Ai Weiwei, che era stato arrestato lo scorso aprile. Le autorità cinesi hanno detto che Weiwei è stato rilasciato dopo aver confessato di aver evaso le tasse.
foto: FREDERIC J. BROWN/AFP/Getty Images