Obama bocciato alla Camera sulla Libia
Per la prima volta in dodici anni i deputati votano contro un'operazione militare voluta dall'amministrazione
La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, uno dei due rami del parlamento americano, ha bocciato sonoramente una misura che autorizzava il presidente a una serie di poteri sulla guerra in Libia. 295 deputati hanno votato contro e 123 a favore, con 70 democratici che hanno votato contro Obama (e otto repubblicani che lo hanno appoggiato). Il voto sancisce una crescente opposizione verso la guerra in Libia e contro l’indifferenze del presidente all’vallo del Congresso, che secondo una legge del 1973 avrebbe dovuto darlo entro 60 giorni di “ostilità” (l’amministrazione Obama nega che l’intervento in Libia ricada in questa giurisdizione). Il portavoce della Camera Boehner era più volte entrato in polemica con il presidente sulla questione.
Il voto costituisce un rifiuto del ruolo del presidente come Comandante in Capo: era dal 1999 – quando a Clinton capitò la stessa cosa sulla Bosnia – che la Camera non bocciava un’operazione militare voluta dall’amministrazione. Benché nella pratica non abbia conseguenze immediate, si tratta di una sconfitta politica imbarazzante per Obama e per un indebolimento – anche sul piano internazionale – dell’iniziativa militare in Libia.