Il Guardian non è più un giornale di carta
D'ora in poi la maggior parte delle risorse sarà concentrata sul digitale, è l'annuncio di questi giorni
La settimana scorsa il Guardian – uno dei più ammirati quotidiani internazionali, il cui sito internet ha conosciuto grandi successi anche negli Stati Uniti in questi anni – ha annunciato che d’ora in poi concentrerà la maggior parte delle sue risorse sul digitale. «La nuova era digitale richiede una grande quantità di attenzione, immaginazione e risorse», aveva detto il direttore del quotidiano britannico Alan Rusbridger «il focus non sarà più il giornale su carta, ma su quello digitale: il futuro è lì».
Rusbridger ha anche precisato che il giornale su carta non chiuderà ma che la nuova strategia aziendale comporterà necessariamente una serie di tagli e licenziamenti, e che il tutto sarà fatto con molta calma. «Sì, dovremo tagliare alcune persone ma non abbiamo bisogno di farlo domani. Possiamo farlo nei prossimi due anni e parlarne prima in modo civile». L’azienda avrà infatti bisogno di ridurre i suoi costi attuali legati al cartaceo per poter assumere più programmatori. Negli ultimi anni infatti i profitti legati alla pubblicità sulla carta stampata sono progressivamente diminuiti.
Secondo quanto detto da Rusbridger, il Guardian dovrà fare tagli per almeno 25 milioni di sterline entro il 2016. Guardian News and Media, che pubblica il Guardian l’Observer e diversi siti, ha al momento circa 1500 impiegati e 630 giornalisti. Nel 2010 il gruppo ha perso 33 milioni di sterline. Come era stato annunciato in passato, Rusbridger andrà inoltre avanti con un piano per lanciare un nuovo sito negli Stati Uniti con uno staff di circa 30 persone.