La Corte Suprema USA boccia la class action contro Wal-Mart
Un milione e mezzo di donne contestava alla catena di negozi la disparità di trattamento rispetto agli uomini
La Corte Suprema degli Stati Uniti ieri ha respinto la più grande class action nella storia degli Stati Uniti organizzata da un milione e mezzo di donne contro la catena di negozi Wal-Mart. La società fa parte della grande distribuzione e possiede quasi novemila punti vendita ed è la più grande corporation quotata in borsa per quantità di ricavi. L’accusa era quella di discriminare le dipendenti, pagandole meno rispetto ai colleghi maschi. La Corte ha accolto l’obiezione degli avvocati di Wal-Mart: le partecipanti alla causa collettiva hanno diversi lavori e svolgono diversi ruoli nei negozi dell’azienda e non hanno quindi abbastanza elementi in comune per ricondurre la questione in una class action.
La decisione dei giudici della Corte Suprema ha sovvertito la sentenza della Corte d’Appello, che aveva stabilito che il milione e mezzo di donne aveva il diritto di intentare collettivamente causa contro Wal-Mart. Oltre a lamentare stipendi più bassi rispetto agli uomini, le autrici dell’azione legale avevano anche fatto notare come nella maggior parte dei casi la società conceda più facilmente una promozione agli uomini rispetto alle donne. Avevano anche raccolto una serie di dati statistici per dimostrare la disparità di trattamento in azienda e avevano presentato una dettagliata raccolta di singoli casi di discriminazione di genere sul posto di lavoro.
Stando ai dati forniti da chi aveva organizzato la class action, nove impiegati su dieci alla cassa nei negozi della catena sono donne, ma solamente il 14 per cento di loro ha un ruolo dirigenziale all’interno dei negozi. Mediamente, le donne che lavorano da Wal-Mart vengono pagate 37 centesimi di dollaro in meno rispetto ai loro colleghi maschi. Una manager nella società guadagnava mediamente 14.500 dollari in meno rispetto a un manager nel 2001.
Le impiegate potranno comunque fare causa a Wal-Mart utilizzando le medesime accuse, ma non potranno farlo collettivamente. Questo significa che chi vorrà proseguire dovrà affrontare costi mediamente più alti, confrontandosi con gli agguerriti legali della società. La decisione della Corte disincentiverà probabilmente il proseguimento della causa con azioni individuali, consentendo a Wal-Mart di contenere il potenziale effetto giudiziario della vicenda e l’effetto mediatico. Una class action sarebbe potuta costare diversi miliardi di dollari alla catena di negozi.