Il pasticcio delle prove Invalsi
L'Istituto ha inviato griglie di valutazione con diversi errori e i docenti dovranno ricontrollare i test
Ieri circa 600.000 studenti al loro terzo e ultimo anno della scuola media hanno sostenuto le prove Invalsi, i test dell’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e Formazione. L’ente si occupa di verificare la qualità del sistema dell’istruzione e capire che cosa funziona e che cosa non funziona nella scuola italiana. Ogni studente ha dovuto rispondere a un questionario di italiano e a uno di matematica, mentre ai professori è toccato il compito non meno complesso di correggere i test utilizzando le complicate tabelle di valutazione fornite dall’Invalsi.
Quando tutto fila liscio, gli insegnanti correggono le prove usando le griglie e i fogli di calcolo preimpostati forniti dall’Istituto e poi inviano i risultati all’Invalsi, che raccoglie tutti i dati e stila classifiche e statistiche. Quest’anno, però, qualcosa non ha funzionato, almeno stando alle segnalazioni che abbiamo ricevuto qui sul Post e da un breve articolo di Mila Spicola pubblicato stamattina sul sito dell’Unità.
Sembra che il foglio di calcolo per le attribuzioni dei punteggi della prova di italiano inviato a migliaia di scuole fosse errato. Il documento è un file di Excel contenente una “macro”, ovvero un sistema che effettua automaticamente i complicati calcoli per attribuire i punteggi. I docenti devono inserire le risposte date dallo studente nel foglio di calcolo e questo dà un punteggio in base alle risposte. Il sistema di attribuzione non è semplice perché ogni domanda ha un peso diverso: le domande più semplici dei test, per esempio, hanno di solito un peso maggiore per favorire gli allievi meno abili. Inoltre, alcune risposte possono essere considerate giuste solamente se rispettano alcuni prerequisiti, che la macro dovrebbe essere in grado di calcolare risparmiando tempo ai docenti.
Molti professori durante la correzione si sono accorti che la macro sbagliava in modo evidente l’assegnazione dei punteggi della prova di italiano. Eseguendo i medesimi calcoli a mano, infatti, i risultati erano diversi da quelli proposti dal foglio di calcolo.
Oggi, come scrive Mila Spicola sull’Unità, il ministero dell’Istruzione ha riconosciuto l’errore inviando agli istituti una circolare dove si parla di errori nelle griglie di correzione con diversi dati da rivedere nell’attribuzione dei punteggi per la prova di italiano e per un paio di quesiti di quella di matematica. Il sistema di correzione dovrà essere quindi a sua volta corretto per ottenere i risultati giusti delle prove per ogni singolo studente.
Molti docenti contestano da tempo l’utilità delle prove Invalsi, ritenute prive di oggettività nel misurare la preparazione degli studenti. Viene soprattutto contestata la scelta del ministero di far rientrare l’esito della prova nel voto finale dell’esame di terza media. Altri invece lo considerano un sistema utile, per quanto migliorabile.