La NATO ammette possibili “vittime civili” in Libia
Ieri il governo di Gheddafi aveva denunciato la presenza di civili uccisi da un bombardamento a Tripoli
Domenica sera la NATO ha ammesso che il bombardamento della notte precedente a Tripoli potrebbe aver causato “un certo numero di vittime civili”. Il governo di Gheddafi aveva denunciato la morte di nove persone, parlando di “omicidio a sangue freddo”. Nelle scorse settimane più volte le denunce del governo libico riguardo la presenza di civili morti si sono rivelate impossibili da verificare o addirittura costruite artigianalmente. Stavolta però la NATO ha diffuso un comunicato ammettendo la possibilità di avere sbagliato obiettivo in uno dei bombardamenti della notte tra sabato e domenica.
L’organizzazione ha fatto sapere che l’obiettivo dell’attacco era un deposito di missili. “Sembra che un’arma”, si legge, “non abbia colpito il suo obiettivo”. La NATO “deplora la perdita di vite innocenti”, ha detto il generale Charles Bouchard. Sempre la NATO ha affermato che “ogni missione è pianificata ed eseguita con incredibile cura allo scopo di evitare di colpire dei civili”.
Nel frattempo in Libia si continua a combattere. Almeno otto persone sono state uccise durante i combattimenti tra i soldati del regime e i ribelli a Dafniya, a ovest di Misurata. Stando a quanto emerge dall’ospedale di Al-Hikma e da un altro ospedale da campo della zona, riporta la CNN, la maggior parte delle vittime sono combattenti ribelli. Uno di questi ha detto che la cittadina di Dafniya è sotto intensi bombardamenti da parte di Gheddafi da domenica mattina.
foto: AP Photo/Darko Bandic