Cosa sappiamo del caso Bisignani
Si comincia a capire qualcosa in più nell'inchiesta che ieri ha portato all'arresto di un personaggio misterioso e alla richiesta di arresto di un deputato PdL
I giornali di oggi, descrivendo e raccontando con maggiori spazi e informazioni la vicenda dell’arresto di Luigi Bisignani, aiutano a comprendere meglio la storia di cui parliamo, che sul Post avevamo accennato già all’inizio dello scorso marzo. Il punto di partenza è spiegare di nuovo chi è Bisignani ed è significativo che i quotidiani usino oggi molte definizioni: il Corriere della Sera dice “consulente”, Repubblica dice “faccendiere”, la Stampa dice “imprenditore”, il Giornale dice “lobbista”, l’Unità dice “potentissimo ex piduista”, il Tempo dice “negoziatore grande amico dei potenti”.
Le accuse
I pm di Napoli Henry John Woodcock e Francesco Curcio con il procuratore aggiunto Francesco Greco sostengono che Luigi Bisignani fosse al centro di “un’associazione mantenuta in vita allo scopo di commettere un numero indeterminato di reati contro la pubblica amministrazione e contro l’amministrazione della giustizia”. La procura aveva ipotizzato anche il reato di associazione segreta ma il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto non ci fossero sufficienti indizi per questa imputazione. Le accuse di reato relative a questa storia sono però molte e frastagliate.
Luigi Bisignani è stato messo agli arresti domiciliari in relazione a tre presunti episodi di favoreggiamento, in occasione dei quali avrebbe ricevuto informazioni riguardo indagini giudiziarie da Alfonso Papa, deputato del PdL la cui richiesta di arresto è stata presentata dai pm alla Camera. I tre episodi riguarderebbero la commercialista Stefania Tucci, l’imprenditore Alessandro Bondanini e il manager Finmeccanica Lorenzo Borgogni. Alfonso Papa è accusato di concussione. Insieme a lui è accusato di concussione anche il sottufficiale dei carabinieri Enrico La Monica, che è sfuggito all’arresto perché in Senegal da mesi, dove si sono perse le sue tracce. Tra gli indagati ci sarebbero vari alti ufficiali della Guardia di Finanza, dai quali Papa avrebbe appreso informazioni e notizie. E c’è Walter Lavitola, direttore dell’Avanti, quello di cui si era parlato ai tempi della casa di Montecarlo e dei documenti che arrivavano dall’isola di Santa Lucia.
A Papa e Bisignani è contestato anche il reato di violazione del segreto d’ufficio, relativamente a informazioni riguardanti altre indagini: una che coinvolgeva l’imprenditore Angelo Chiorazzo e Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio; una che coinvolgeva il coordinatore del PdL Denis Verdini; una che coinvolgeva l’ex direttore generale della RAI Mauro Masi.
I verbali
Sia Repubblica che il Corriere della Sera oggi pubblicano – benché non potrebbero, a norma di legge – interi stralci degli interrogatori dello stesso Bisignani, che è stato sentito più volte dai pm dallo scorso marzo a oggi. Luigi Bisignani dice di aver conosciuto Papa quando questo era direttore generale al ministero della Giustizia e di averne ottenuto indicazioni “spesso infondate”. Queste informazioni, insieme alle altre che riceveva, Bisignani le comunicava a Gianni Letta: soprattutto quelle che avevano a che fare con vicende “che potevano riguardarlo direttamente o indirettamente”. Come le vicende giudiziarie di Verdini o quelle riguardo lui stesso.
Gianni Letta
Gianni Letta ha commentato così, ieri: “Cado dalle nuvole, non so cosa Papa possa aver acquisito su di me. Non ho mai parlato con lui di presunte inchieste a mio carico, non sapevo nemmeno che esistessero e non so neppure se davvero esistano”. Durante l’interrogatorio dello scorso 23 febbraio Letta avrebbe detto di aver conosciuto Papa quando questo lavorava al ministero della Giustizia e di avere saputo da Bisignani delle sue “aspirazioni politiche”.
Alfonso Papa
Oggi deputato del PdL, Alfonso Papa è un ex magistrato, ha lavorato a lungo a Napoli ed è stato dirigente del ministero della Giustizia. Secondo gli inquirenti Papa era la principale fonte di Bisignani, l’uomo dal quale attingeva la maggior parte delle informazioni relative alle indagini giudiziarie. In cambio di quelle informazioni, dice lo stesso Bisignani nel corso di un interrogatorio, Papa chiedeva appoggio politico per la sua candidatura alle elezioni politiche. Bisignani dice di averne parlato a Verdini, che compilò le liste del PdL. “Non c’è dubbio”, dice Bisignani, “che i canali informativi del Papa erano prevalentemente nella Guardia di Finanza”.
Italo Bocchino
Durante gli interrogatori Bisignani dice di avere avuto informazioni su inchieste giudiziarie anche da Italo Bocchino, vice presidente di Futuro e Libertà. Anche Bocchino è stato sentito dai pm di Napoli e i due hanno fornito versioni contraddittorie sui loro contatti, quindi sono stati messi a confronto. Bisignani dice di avere saputo da Bocchino che Papa era indagato a Napoli e che i pm sapevano di alcune sim telefoniche intestate a prestanome attraverso le quali passavano le informazioni riservate. Bocchino dice di aver riferito a Bisignani di “voci generiche” riguardo le attenzioni su Papa della procura di Napoli e di aver parlato delle sim soltanto quando ne avevano già parlato i giornali. Bisignani, tra l’altro, aggiunge di aver mentito a Bocchino dicendogli che non possedeva una di quelle sim.
Michele Vietti
Maria Roberta Darsena, una donna che dice ai pm di avere avuto “un rapporto personale” con Alfonso Papa, ha raccontato ai pm di essere stata a cena con Michele Vietti, vicepresidente del CSM. Quando avrebbe riferito la circostanza a Papa, questo avrebbe insistito “morbosamente” per avere dettagli sulla cena. I pm hanno sentito Vietti “ritenendo che si trattasse di una possibile vittima dell’acquisizione di fatti privati a scopo di pressione”.
Giulio Tremonti
Bisignani dice di avere suggerito a Tremonti di nominare Roberto Mazzei alla presidenza del Poligrafico dello Stato. Mazzei è stato nominato presidente nel settembre del 2009. Tremonti ieri sera ha diffuso una nota per specificare di non avere “mai ricevuto segnalazioni dal dottor Bisignani Luigi su nomine al Poligrafico, né su altro”.
Lobbying e raccomandazioni
Dai racconti di Bisignani emerge una vasta attività di lobbying, oltre alla raccolta di informazioni giudiziarie. Bisignani racconta che Papa gli chiese più volte di trovare “qualche incarico” per il figlio del procuratore aggiunto di Roma, Achille Toro. In altre circostanze discute e si trova in mezzo alle aspirazioni di militari e finanzieri. Oltre al passaggio di informazioni riservate, Bisignani e Papa avrebbero intercesso tra imprenditori, politici e manager in relazione a promozioni, assunzioni e vari affari.
foto: Justin Sullivan/Getty Images