Discutere Berlusconi
Christian Rocca risponde al direttore del Post che aveva risposto al direttore del Foglio: lo possiamo definire dibattito, insomma
Nell’editoriale di oggi sul Foglio (anticipato online ieri), Giuliano Ferrara ha invitato la sinistra “non televisiva e non manettara” a riflettere in modo equilibrato sul berlusconismo. Il direttore del Post gli ha risposto, cercando di spiegarsi le ragioni storiche per cui persone democratiche, garantiste e non di destra hanno deciso di appoggiare Silvio Berlusconi e invitandole a fare i conti con quella scelta oppure dimenticarsi di berlusconismo e antiberlusconismo fino a che non saranno più sul campo. Christian Rocca risponde a sua volta a Luca Sofri, dicendo che ha scritto cose “molto intelligenti e anche molto vere” ma che ha commesso “un paio di errori di sottovalutazione”, e racconta la sua esperienza di occasionale elettore berlusconiano.
Luca Sofri ha scritto cose molto intelligenti e anche molto vere, nella sua risposta a Giuliano Ferrara. Ma il suo racconto è incompleto. Riassumo: sul Foglio di oggi Ferrara chiede una seria ed equilibrata riflessione sul berlusconismo, dato implicitamente per moribondo, da parte dei suoi avversari di sinistra.
Luca dice che Ferrara non può essere l’arbitro di questa disputa, perché è uno dei tanti intellettuali di sinistra o ex di sinistra che in questi 17 anni è stato indulgente, at least, con Berlusconi. Con qualche ragione, Luca chiede che gli “indulgenti” (da Ferrara in giù) prima di ogni altra cosa debbano riconoscere di aver fatto una gran stupidaggine a credere, sostenere e combattere per Berlusconi.
Luca Sofri intravede in questo percorso, in questa parabola politica che da sinistra è finita a Berlusconi, un sentimento di rivalsa personale dei cosiddetti “indulgenti” nei confronti di una sinistra che conoscono bene per averla frequentata, nei confronti di amici che sbagliavano già quando erano comunisti e figuriamoci ora che incitano con la stessa foga all’incarcerazione degli avversari. Dimentichiamo Berlusconi, conclude Luca rispondendo a Ferrara, invece che continuare a parlarne.
Luca secondo me commette un paio di errori di sottovalutazione. Primo punto: se qualcuno da sinistra finisce a Travaglio, a non essere più di sinistra, a non essere più quello di prima, non è “l’indulgente” nei confronti di Berlusconi, ma il lettore del Fatto e l’elettore di Di Pietro.