I trentenni scoraggiati
I dati della Banca d'Italia sull'esclusione di una generazione dalla crescita economica e su quelli che ce la fanno
Il Corriere della Sera racconta la relazione del direttore generale della Banca d’Italia Fabrizio Saccomanni sulle generazioni tra i 20 e i 34 anni, presentata ieri a Santa Margherita Ligure.
La «generazione esclusa» è quella dei giovani «scoraggiati» , di quel 40%di trentenni che vive ancora con i genitori, di quegli esordienti «che si affacciano sul mercato del lavoro» e che, «nel 55%dei casi» , si vedono offrire «soltanto un impiego in qualche modo precario» . Il direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni (uno dei candidati più quotati per la successione al governatore Mario Draghi) si è presentato con un documento giudicato «sorprendente» e «innovativo» dalla platea dei giovani imprenditori riuniti nel convegno di Santa Margherita Ligure. Da una parte i numeri e le considerazioni del banchiere centrale. Dall’altra gli eredi della tradizione industriale (visto che l’ 80%delle imprese è di proprietà familiare, come ha detto ancora Saccomanni), mescolati con i nuovi imprenditori della «web-generation» . Giovani due volte «anomali» , perché non solo un impiego ce l’hanno, ma, spesso, sono in condizione di procurarne uno per i loro coetanei. La crisi ha colpito con asprezza nella fascia di età tra i 15 e i 29 anni, specie in Italia, con la riduzione del 13,2%dell’occupazione, contro il -2,7%in Francia e il -3,1%in Germania. Il rosario di cifre del banchiere non ha bisogno di troppe spiegazioni: «Nel 2010 il tasso di disoccupazione è stato del 20,2%, quasi quattro punti in più della media europea, 11 punti in più che in Germania» . Ma, talvolta, anche i numeri hanno un colore, uno stato d’animo. Quelli di Saccomanni restituiscono l’immagine di «una popolazione che invecchia, di giovani generazioni spesso scoraggiate» . L’Italia è indietro, per cominciare, nella formazione: «Il sistema di istruzione ancora non garantisce conoscenze e competenze adeguate al nuovo contesto competitivo globale» , dice il direttore di Banca Italia.
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