I dimostranti lasciano Puerta del Sol
Le foto dello sgombero e le ipotesi sul proseguire della protesta spagnola
I manifestanti spagnoli accampati dalla metà di maggio a Puerta del Sol, a Madrid, hanno iniziato in queste ore a smontare le tende e a lasciare la piazza. Dopo le elezioni amministrative del 22 maggio scorso che hanno segnato una pesante sconfitta per il partito di governo, il Partito Socialista (PSOE), il movimento degli indignados (o “Movimento 15-M”, perché la prima grande manifestazione si è tenuta il 15 maggio scorso) aveva dovuto interrogarsi sull’incerto futuro della protesta, che critica i fallimenti del ceto politico spagnolo e più in particolare la corruzione, gli alti livelli di disoccupazione e il precariato. Le manifestazioni di maggio si sono svolte in una cinquantina di città spagnole e sono riuscite ad allargare sensibilmente la propria base di partecipanti, inizialmente composta soprattutto da giovani.
Inizialmente i manifestanti di Madrid avevano deciso di resistere almeno per un’altra settimana, ma dopo l’assemblea dello scorso martedì hanno deciso di sgomberare la piazza già a partire dalla domenica successiva. Le operazioni di sgombero intendono liberare la piazza entro domenica e lasciarla, a detta dei manifestanti, «più pulita di come l’abbiamo trovata». La notte scorsa, un’assemblea dei manifestanti ha bocciato una proposta in extremis di prolungare l’occupazione fino al prossimo 15 giugno, ma ha deciso di trasformarla in un “accampamento itinerante” per le piazze della capitale, cercando di volta in volta l’accordo con i quartieri sugli spazi da occupare. Oggi alle cinque si terrà l’ultima assemblea informativa sul futuro della protesta, al termine di una serie di manifestazioni ludiche per celebrare la fine dell’occupazione.