La Croazia sarà nell’UE nel 2013
I negoziati si sono conclusi dopo sei anni di estenuanti discussioni, ora si attendono il trattato di adesione e il referendum
Ieri il presidente della Comissione Europea José Manuel Barroso ha annunciato che i negoziati per l’adesione della Croazia all’Unione Europea si sono conclusi. La Croazia potrebbe diventare il 28esimo stato dell’Unione il 1 luglio 2013. Il 28 giugno si riunirà a Zagabria un vertice del Consiglio Europeo che quasi certamente approverà la proposta della Commissione. Paesi Bassi e Regno Unito sono stati a lungo i più scettici all’entrata della Croazia, ma lo scorso venerdì il premier britannico David Cameron ha rassicurato il primo ministro croato Jadranka Kosor – durante la sua prima visita a Downing Street – dicendo che «la Croazia secondo me appartiene all’Unione Europea». Se nessun paese del Consiglio porrà il veto, entro l’anno verrà firmato un trattato di adesione che sarà poi sottoposto con un referendum ai cittadini croati.
I colloqui di adesione sono iniziati sei anni fa e sono stati particolarmente lunghi rispetto a quelli degli stati ex-comunisti centro-europei, come Ungheria e Repubblica Ceca, entrati nell’Unione nel 2004. Dopo l’adesione di Romania e Bulgaria nel 2007, i criteri per entrare nell’Unione Europea sono diventati molto più selettivi e la Croazia ha dovuto raggiungere degli obiettivi di lotta alla corruzione molto alti e riformare il proprio sistema giudiziario. I colloqui sono stati rallentati anche dalla scarsa disponibilità del paese a ricercare e consegnare i criminali di guerra al Tribunale Penale Internazionale dell’Aia per l’ex Jugoslavia, e dalla disputa sui confini marittimi con la vicina Slovenia. La Slovenia aveva posto il veto, che ha ritirato nel 2008 dopo il superamento della questione sui confini.
Ora Francia, Regno Unito e Paesi Bassi hanno chiesto che nei prossimi due anni siano effettuati continui controlli sul livello di corruzione e sul sistema giudiziario in Croazia. Se tutto andrà bene il paese entrerà nell’UE segnando una svolta e aprendo la strada anche agli altri paesi balcanici. Il prossimo a rilanciare i negoziati potrebbe essere la Serbia, dopo la cattura e la consegna al Tribunale dell’Aia di Ratko Mladic.