Le violenze dell’esercito siriano
Circolano i video delle torture subite dai manifestanti, tra cui due bambini di 13 e 15 anni
Nelle ultime ore stanno girando molto in rete alcuni video che mostrano le violenze dei soldati dell’esercito siriano contro i manifestanti antigovernativi. Nel primo video un gruppo di militari si fa riprendere sorridente intorno ai cadaveri di due persone vestite con abiti civili.
Nel secondo, diffuso oggi da Al Jazeera e dal contenuto particolarmente violento, si vede il cadavere di un ragazzino di 15 anni, Thamer al-Sahri, brutalmente torturato. Il corpo è stato riconsegnato alla famiglia senza un occhio, con molti denti mancanti, il collo spezzato e diverse ferite da arma da fuoco. Secondo la ricostruzione di Al Jazeera, che scrive di avere ricevuto il video da attendibili fonti siriane, Thamer al-Sahri era scomparso sei settimane fa insieme al suo amico di soli 13 anni Hamza al-Khateeb, anche lui ritrovato morto qualche giorno fa dopo essere stato sottoposto a brutali torture. Le autorità siriane continuano a negare di avere torturato i manifestanti. Dall’inizio delle proteste dello scorso marzo sono già morte oltre 1.100 persone.
Nel frattempo oggi a New York, la Russia si è opposta alla proposta di Francia, Gran Bretagna, Germania e Portogallo di far approvare una risoluzione ONU contro la Siria. Il portavoce del ministero russo degli Esteri, Aleksandr Lukashevish, ha detto che «la situazione in Siria non rappresenta per noi una minaccia alla sicurezza e alla pace del mondo» e che una risoluzione delle Nazioni Unite potrebbe portare a una «escalation ancora peggiore della situazione interna a Damasco».