Il casino alle Poste Italiane

Per giorni i sistemi informatici sono andati in tilt: la società rischia sanzioni e promette risarcimenti

Lo scorso primo giugno qualcosa ha smesso di funzionare nei sistemi informatici delle Poste Italiane e per quasi una settimana i servizi per effettuare operazioni anche banali, come l’invio di una raccomandata, sono rimasti inutilizzabili causando disagi in centinaia di uffici postali in Italia. Il blocco dei sistemi ha anche complicato la riscossione delle pensioni e la Procura di Roma ha deciso di aprire un’inchiesta per capire che cosa abbia determinato i disservizi degli ultimi giorni.

Le cause
In effetti, fino a ora le Poste non hanno dato informazioni particolarmente chiare su quello che è successo. In un comunicato stampa pubblicato ieri, i responsabili della società hanno spiegato che i problemi tecnici erano stati causati da un generico malfunzionamento nei sistemi IBM e HP. Il problema ha interessato il sistema che gestisce i programmi dei computer che si trovano ai diversi sportelli degli uffici postali, ma non si sa di preciso che cosa abbia smesso di funzionare facendoli bloccare o rallentando notevolmente la rete su cui si appoggiano per comunicare dati e informazioni.

I rimedi
Per cercare di arginare i disagi, nei giorni di parziale blackout, molti direttori degli uffici postali hanno deciso di estendere gli orari di apertura per consentire alle persone in fila di completare le loro operazioni. Nonostante queste misure tampone, in molti non hanno potuto inviare raccomandate, ritirare le pensioni o pagare bollettini postali.

L’apertura prolungata, dicono quelli di Poste Italiane, ha comunque consentito ieri di fornire «un volume di servizi nella media delle attività abitualmente svolte». C’è però da considerare che negli ultimi giorni meno persone sono probabilmente andate negli uffici postali, temendo di dovervi trascorrere mezza giornata a causa dei rallentamenti. Le transazioni ieri sono state sei milioni, compresi il pagamento di 250 mila pensioni e il pagamento di un milione e mezzo di bollettini.

Sanzioni
L’inchiesta aperta dalla Procura di Roma per capire che cosa è successo negli ultimi giorni non prevede per ora alcuna ipotesi di reato e nel fascicolo non ci sono nomi di indagati, spiegano sul Corriere della Sera di oggi. Gli esperti della Polizia Postale dovranno verificare se davvero i sistemi IBM e HP non hanno funzionato per ragioni tecniche come spiegato da Poste Italiane, o se vi siano state altre cause, magari un danneggiamento doloso.

Poste Italiane starebbe valutando la possibilità di rivalersi su IBM per il danno subito, anche perché la società che gestisce la posta ora rischia multe da parte dello Stato e reclami e cause legali da parte delle associazioni per i consumatori e dei singoli cittadini. Il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, ha ipotizzato sanzioni contro le Poste se il servizio non tornerà definitivamente alla normalità il prima possibile.

Risarcimenti
Per evitare lo scontro diretto con le associazioni dei consumatori, già oggi le Poste hanno avviato i primi contatti per definire le modalità dei risarcimenti per il guasto informatico. Al primo incontro hanno partecipato la Federconsumatori e l’Adusbef per fissare i casi in cui saranno concessi i risarcimenti. Le Poste valuteranno i casi in cui si sono verificati danni accertati e documentabili dovuti al ritardo nel pagamento delle multe, dei mutui, dei bonifici e delle bollette. Sono previsti risarcimenti anche per chi potrà dimostrare di non aver potuto spedire raccomandate per concorsi di varia natura. Nel prossimo incontro del 17 giugno saranno stabiliti i modi per ottenere i risarcimenti.