«Giochiamo alle Torri Gemelle»
Guerra, omicidi e dittature reinterpretati nel gioco dei bambini: Jonathan Hobin fotografa i luoghi più oscuri dell'immaginazione infantile
I bambini si guardano intorno, assorbono fatti, notizie, cultura e contesti senza gli strumenti per elaborarli. L’unico modo che hanno è reinterpretarli: non è raro trovare, nei loro giochi, agghiaccianti fatti di cronaca che pensavamo gli fossero passati del tutto inosservati.
Jonathan Hobin è un fotografo e art director pluripremiato, noto a livello internazionale. Ha provato a catturare, con un set di fotografie intitolato «In the Playroom», realtà drammatiche reinterpretate nel gioco dei bambini: le situazioni sono create appositamente e i bambini messi in posa, ma per quanto esasperati i concetti ritratti risultano estremamente realistici. Il suo lavoro si fonda su riferimenti letterari, cinematografici e storico/cronachistici della cultura popolare per esplorare gli aspetti più oscuri – o quantomeno i più complessi e inquietanti – dell’infanzia, dell’immaginazione e della narrazione.
«Le immagini di questa raccolta sono echi visuali di un immaginario creato dai media che ha avuto un effetto smisurato sulla nostra cultura. Le immagini sono deliberatamente create per sottolineare l’infiltrazione dei media moderni in ogni parte della vita quotidiana. Con i bambini come attori principali il mio obiettivo è quello di spingere gli osservatori a pensare alla prima volta che sono venuti a conoscenza di un fatto o ne hanno visto le conseguenze, e ad immaginare come un bambino potrebbe percepire lo stesso evento.»