La morte di Ilyas Kashmiri
Gli Stati Uniti hanno ucciso il capo di al Qaida in Pakistan e di nuovo non hanno detto niente al governo di Gilani
Il primo ministro pakistano Yousaf Raza Gilani ha detto oggi che il governo degli Stati Uniti ha confermato l’uccisione di Ilyas Kashmiri, considerato il capo militare di al Qaeda in Pakistan. La notizia è stata confermata anche da un portavoce del gruppo jihadista Harakat-ul-Jihad-Islami, guidato dallo stesso Kashmiri.
Kashmiri è stato ucciso da un drone americano lo scorso venerdì nella regione tribale di Laman, dov’era arrivato poco più di un’ora prima. Sembra che l’intelligence pakistana non sia stata coinvolta nemmeno in questa operazione militare statunitense e la cosa potrebbe essere nuova fonte di imbarazzo per il Pakistan: a un mese dalla morte di Osama bin Laden, un’altra figura chiave di al Qaeda è stata uccisa senza la partecipazione del governo.
Ilyas Kashmiri era nato nell’area pakistana del Kashmir nel 1964 ed era considerato uno dei possibili successori di bin Laden alla guida dell’organizzazione terroristica. Aveva combattuto i sovietici in Afghanistan e gli indiani in Pakistan e India, e il suo nome è stato collegato ad attentati — a volte sventati — in Danimarca, Germania, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Negli scontri contro i russi ha perso un dito indice e un occhio, e da quel momento nelle poche fotografie che lo ritraggono è sempre apparso con gli occhiali da sole. Tra le altre cose, Kashmiri è stato condannato anche per aver giocato un ruolo fondamentale nell’attacco alla redazione del quotidiano danese Jyllands-Posten, che aveva pubblicato le vignette satiriche su Maometto nel 2005. Secondo il dipartimento della Giustizia americano Kashmiri era stato in contatto con David Coleman Headley, il cittadino americano-pakistano che sta scontando l’ergastolo per aver pianificato gli attacchi di Mumbai di tre anni fa in cui sono morte 164 persone.
Foto: SAEED KHAN/AFP/Getty Images