Humala è il nuovo presidente del Perù
L'ex militare di estrema sinistra ha battuto di poco la figlia dell'ex presidente Keiko Fujimori
L’ex militare di estrema sinistra Ollanta Humala ha vinto il secondo turno delle elezioni presidenziali in Perù, battendo Keiko Fujimori, la figlia dell’ex presidente peruviano Alberto Fujimori. I risultati non sono ancora del tutto ufficiali perché mancano ancora i conteggi di alcuni seggi elettorali, tuttavia Humala con il 51 per cento delle preferenze ha un discreto margine di vantaggio su Fujimori, ferma al 49 per cento. Humala ha dichiarato la vittoria poche ore fa, promettendo di mettere al primo posto le esigenze dei peruviani.
Nel 2006 il nuovo presidente aveva perso di poco le presidenziali, vinte dal presidente uscente Alan Garcia. Humala è sostenuto principalmente dalle fasce più povere della popolazione, concentrate nelle aree rurali del paese, che non hanno avuto i vantaggi della sensibile crescita economica del paese ottenuta grazie allo sfruttamento delle risorse minerarie. Durante la campagna elettorale, ha promesso pasti gratuiti nelle mense scolastiche, l’apertura di nuovi asili per i bambini in età prescolare e pensioni pubbliche per tutti i cittadini oltre i 65 anni. Per trovare le risorse economiche necessarie per i propri piani, Humala vuole tassare maggiormente le società che ottengono grandi ricavi grazie allo sfruttamento delle risorse naturali del paese e riducendo le esportazioni di gas verso l’estero, così da abbassare – a detta sua – il costo del gas per i peruviani.
Molti elettori hanno deciso di rendere nulla la scheda elettorale in segno di protesta. Sia Humala che Fujimori sono considerati una potenziale minaccia per la democrazia del paese a causa delle loro idee radicali e del loro passato.
Humala è un ex militare di estrema sinistra, che ha successivamente abbracciato posizioni nazionaliste, adottando uno stile che ricorda molto quello del presidente venezuelano Chávez. La sua campagna elettorale populista ha avvicinato le classi meno abbienti, tagliate fuori dal boom economico degli ultimi anni. Fallì nel condurre un colpo di stato contro il padre di Keiko Fujimori, quando era presidente, e per dare un’immagine di sé più moderata in campagna elettorale ha detto più volte di volersi rifare alle politiche dell’ex presidente brasiliano Lula.