Il luogo dell’assalto a Saleh
Le foto della moschea in cui il presidente dello Yemen è stato ferito: intanto a Sanaa si festeggia e si combatte
Lo scorso venerdì le forze dell’opposizione dello Yemen hanno lanciato tre bombe contro il palazzo del presidente Ali Abdullah Saleh, nella capitale Sanaa. Il presidente stava pregando nella moschea del palazzo insieme ad altri ufficiali del governo. Tre guardie presidenziali e l’imam della moschea sono morti, almeno cinque alti funzionari di governo sono rimasti feriti. Saleh è stato ferito e per alcune ore sono circolate voci sulla sua possibile uccisione.
Un funzionario del governo ha detto che Saleh ha riportato ustioni e graffi al volto e al petto e che è stato leggermente ferito alla nuca (ieri la BBC aveva riportato che, secondo “fonti vicine al presidente”, Saleh avrebbe un polmone perforato e un frammento di granata di diversi centimetri poco sotto il petto). Ieri il presidente ha diffuso un messaggio audio in cui dice che sta bene e che l’attentato «non ha niente a che fare con la cosiddetta “rivoluzione dei giovani”». Ha inoltre accusato la tribù Hashed del leader dell’opposizione Sadiq al-Ahmar di essere dietro l’attacco.
Al momento Saleh si trova nell’ospedale militare di Riyad, in Arabia Saudita, per sottoporsi alle cure mediche. Nel frattempo a Sanaa i manifestanti antigovernativi stanno festeggiando la notizia che avrebbe lasciato il paese anche solo per curarsi, gridando slogan come “Oggi lo Yemen è rinato” e “Il regime è crollato”. E sono ricominciati anche gli scontri: dieci persone sono rimaste ferite da una granata a Sanaa, questa mattina, mentre a Taiz cinque persone sono morte nel corso di un assalto a un edificio governativo. Le agenzie fotografiche hanno rilasciato alcune foto della moschea in cui Saleh è stato ferito, scattate qualche tempo dopo l’attacco.