I due complicati candidati del Perù
Oggi il ballottaggio delle presidenziali: la figlia di un autoritario ex presidente sfida il colonnello golpista che tentò di deporre suo padre
Oggi in Perù si vota per il secondo turno delle elezioni presidenziali. Il primo turno si era tenuto il 10 aprile scorso e aveva visto la vittoria dell’ex militare Ollanta Humala con il 31,7 per cento dei voti, mentre al secondo posto si era posizionata Keiko Fujimori, figlia dell’ex presidente peruviano Alberto Fujimori, con il 23,5 per cento dei voti. Entrambi i candidati hanno profili e storie molto definite e controverse.
Keiko Fujimori è un’avvocato di 36 anni. Suo padre è stato presidente del Perù dal 1990 al 2000 distinguendosi per il suo stile spiccio e autoritario. Oggi Alberto Fujimori è in prigione, dove deve scontare una condanna a 25 anni di reclusione per violazioni dei diritti umani. Keiko Fujimori aveva inizialmente promesso di graziare suo padre in caso di vittoria elettorale ma poi ha fatto marcia indietro, anche se alcune persone coinvolte nel governo di suo padre si sono candidate nelle sue liste. Il suo programma prevede lo sviluppo di un’economia di mercato, un approccio particolarmente duro alla lotta contro il crimine, l’incentivo di nuove politiche per il welfare e la costruzione di nuove infrastrutture nelle zone più povere del paese. Se dovesse vincere sarebbe la prima donna del paese a ricoprire la carica di presidente.
Humala è un ex militare di estrema sinistra che ha abbracciato posizioni nazionaliste: emulo del venezuelano Chávez, ha puntato tutto su una retorica populista con cui è riuscito a conquistarsi i favori delle classi meno abbienti, che sono ancora in larga parte rimaste fuori dal boom economico degli ultimi anni. È noto per aver guidato un fallito colpo di stato contro il padre di Keiko Fujimori, allora presidente, e per essere stato sconfitto alle presidenziali del 2006 contro l’attuale presidente Alan García. Ha promesso di aumentare l’intervento statale nell’economia e di distribuire la ricchezza del paese – concentrata nelle mani di pochi – in modo più equo. Negli ultimi tempi, per timore che il paragone con Chávez potesse danneggiarlo, ha detto che il suo modello è il più moderato ex presidente brasiliano Lula.
Negli ultimi giorni Humala ha attaccato nuovamente Fujimori per aver fatto parte del governo del padre. Fujimori ha risposto chiedendo scusa per gli errori del padre e dicendo che Humala, una volta presidente, smantellerebbe le riforme di libero mercato attuate da suo padre, che hanno permesso al paese una forte crescita economica dopo anni di caos e guerriglia. Secondo un sondaggio sulle intenzioni di voto realizzato ieri dall’agenzia Ipsos, Humala avrebbe un vantaggio di 3,8 punti su Fujimori.
Foto: CRIS BOURONCLE/AFP/Getty Images