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  • Domenica 5 giugno 2011

Gli abusi dei ribelli libici

Human Rights Watch denuncia gli avversari di Gheddafi: decine di civili sarebbero detenuti senza processo

Armed libyan rebels patrol a road as people arrive to attend Friday noon prayers at the Revolution Square in the eastern rebel stronghold city of Benghazi on June 3, 2011. AFP PHOTO/GIANLUIGI GUERCIA (Photo credit should read GIANLUIGI GUERCIA/AFP/Getty Images)
Armed libyan rebels patrol a road as people arrive to attend Friday noon prayers at the Revolution Square in the eastern rebel stronghold city of Benghazi on June 3, 2011. AFP PHOTO/GIANLUIGI GUERCIA (Photo credit should read GIANLUIGI GUERCIA/AFP/Getty Images)

L’organizzazione umanitaria Human Rights Watch ha denunciato che i ribelli libici stanno arbitrariamente tenendo in custodia decine di civili sospettati di collaborare con il regime di Gheddafi, e lo stanno facendo senza processarli e negando i loro diritti fondamentali. Almeno una persona sarebbe morta durante la detenzione e il suo corpo porterebbe segni di tortura, si legge in un rapporto steso dall’organizzazione dopo una visita nelle città libiche in mano agli avversari di Gheddafi.

Il rapporto specifica che non è possibile indicare con precisione il numero dei civili detenuti senza accuse precise perché non sempre i gruppi ribelli locali comunicano tra loro e soprattutto perché non sempre operano distinzioni tra i civili e i militari che prendono in custodia. Human Rights Watch sostiene che il Consiglio nazionale libico, l’organo che rappresenta i ribelli, non abbia il pieno controllo delle sue truppe e delle loro azioni, specie della loro osservanza dei diritti umani. Intanto i ribelli libici continuano a cercare sostegno economico e politico in Occidente. Sabato il ministro degli esteri britannico, William Hague, è andato in visita a Bengasi e ha ribadito il sostegno del Regno Unito ai ribelli.

Perché la guerra in Libia non finisce più

foto: GIANLUIGI GUERCIA/AFP/Getty Images