Tre aggiornamenti su calcio e scommesse
Si indaga sulla provenienza del denaro investito nelle partite: potrebbero essercene di Serie A
Nei giornali di oggi ci sono alcune novità sull’ennesimo scandalo collegato alle scommesse che è emerso due giorni fa nel mondo del calcio, quando la procura di Cremona ha chiesto l’arresto di sedici persone per associazione a delinquere e frode. Tra gli arrestati – alcuni in prigione, altri ai domiciliari – ci sono anche calciatori molto noti come Giuseppe Signori, ex attaccante di Lazio, Foggia, Bologna e della Nazionale italiana. Oggi cominceranno gli interrogatori di garanzia nei confronti delle persone arrestate.
La criminalità organizzata
Giuliano Foschini e Marco Mensurati su Repubblica scrivono della possibilità che dietro i gruppi che tentavano di condizionare le partite di calcio ci sia la criminalità organizzata. Lo farebbe pensare la grande disponibilità economica della presunta banda, “in grado di muovere nel giro di poche ore dai 2 ai 5 milioni di euro su una singola partita”, che potrebbe essere collegata a un’attività di riciclaggio.
Il collegamento dell’associazione con la criminalità organizzata arriva anche dalla procura di Bari che, in inchieste di Dda, aveva individuato un gruppo di scommettitori legati ai clan che investivano nel calcioscommesse il denaro frutto dello spaccio di droga. Alcuni di loro, come risulta da un’informativa dei carabinieri, erano in contatto con l’ex capitano del Bari, Antonio Bellavista: tempo fa lo avevano aiutato anche per ritrovare una macchina rubata. […] Il ruolo della criminalità organizzata nel totoscommesse, tra l’altro, è testimoniato da due indagini parallele a Cremona condotte da due procure antimafia: a Potenza e a Napoli ci sono inchieste, con tanto di mister X romano che dà soffiate sugli incontri di A, che testimoniano come la camorra investa pesantemente per comprare le partite delle serie minori.
Ci sono partite di Serie A?
L’altra novità sui giornali di oggi è il racconto di un’intercettazione che vede al telefono Marco Paoloni, ex portiere della Cremonese, e Massimo Erodiani, gestore per interposta persona di due sale scommesse, entrambi arrestati mercoledì. Paoloni parla di Genoa-Roma, rocambolesca partita di Serie A finita 4-3 per il Genoa, e dice al suo interlocutore: «Gioca l’over, ho appena parlato con De Rossi…». Daniele De Rossi è un giocatore della Roma che però «non è assolutamente indagato», ha detto il pm Di Martino. “Quella intercettazione infatti al momento è ritenuta una semplice vanteria di Paoloni (De Rossi quella domenica non scese nemmeno in campo)”, scrive Claudio Del Frate sul Corriere della Sera. Questo non basta a mettere al sicuro la Serie A da sospetti, scrive Del Frate.
Basta guardare gli elementi raccolti dalla polizia di Cremona e dal pm Di Martino per scorgere un orizzonte di sospetti che coinvolge anche incontri di serie A. Un match che compare nelle carte è Brescia Bologna disputato il 2 aprile scorso e conclusosi con un secco 3-1 per i lombardi. Prima ancora che alla magistratura quella partita aveva fatto storcere il naso proprio al mondo delle scommesse. Nelle 72 ore precedenti il fischio d’inizio il circuito Eurobet, uno dei più «cliccati» su Internet, aveva visto confluire su Brescia Bologna un volume di soldi superiore di due volte a quelle per il derby Milan Inter che si disputava lo stesso giorno. E quasi tutte le giocate davano per certa la vittoria del Brescia. Un fiume di denaro così anomalo aveva indotto Eurobet a sospendere le giocate e stesso destino era toccato, nella medesima giornata di campionato, a Sampdoria Chievo, dove invece tutti gli scommettitori sembravano certi di un pareggio (risultato poi verificatosi). Guarda caso, di quel Brescia Bologna si parla in alcune conversazioni telefoniche agli atti dell’inchiesta. Il 25 marzo di quest’anno, dunque una settimana prima che le due squadre si affrontino, uno degli indagati al telefono preannuncia una serie di risultati sicuri su cui puntare: tra essi c’è proprio la vittoria del Brescia. Tre giorni dopo è lo stesso Erodiani a pronosticare e consigliare, sempre al telefono, l’«uno fisso» dei bresciani. Nessuno dei due club né loro tesserati sono nel novero degli indagati ma è chiaro che su quella partita — e su tante altre — stanno per accendersi i riflettori degli inquirenti. La serie A fa capolino anche in un colloquio tra i due ex giocatori Mauro Bressan e Antonio Bellavista (entrambi arrestati) durante il quale si fa cenno a «un personaggio importante — si legge nell’ordinanza — con cui avevano già lavorato per partite di serie A combinate».
I calendari
La prossima stagione sportiva rischia di essere rinviata e la composizione dei maggiori campionati nazionali rischia di essere riscritta. Il procuratore della FIGC Stefano Palazzi ha aperto un’indagine interna e ha chiesto gli atti dell’inchiesta alla procura di Cremona. Fulvio Bianchi su Repubblica scrive che “tutto, garantiscono dalla Figc, sarà chiaro prima della elaborazione dei calendari dei prossimi campionati, previsti entro i primi dieci giorni di agosto: quindi, inchiesta-lampo e subito i processi sportivi”.
In serie A, come detto, andranno valutate alcune partite sospette, in B rischiano di restare coinvolte Atalanta e Siena (promosse in A), Sassuolo, Piacenza e Ascoli. Moltissime in Lega Pro: il Ravenna (coinvolti i dirigenti) sembra spacciato. E i calciatori? Doni fu prosciolto nel 2001, Bettarini pagò invece nel 2005 con 5 mesi per omessa denuncia (57 sms). Ma gli allora 007 dell’Ufficio Indagini di Italo Pappa non avevano intercettazioni in mano per valutare, ora invece è tutto più semplice per Palazzi. Doni e soci rischiano una pesante condanna sportiva.
foto: Gibireporter- LaPresse