Ricominciano gli scontri in Bahrein
L'abolizione della legge marziale approvata a marzo non ha cambiato le cose
L’esercito del Bahrein ha attaccato i manifestanti antigovernativi che protestavano in diversi quartieri periferici della capitale del paese, Manama. Secondo Al Jazeera le forze militari del regime hanno sparato gas lacrimogeni sulle persone che manifestavano a Diraz, Bani Jamrah e Karzakan. Mercoledì il governo aveva abolito la legge marziale introdotta lo scorso marzo. Molti testimoni raccontano però che poco è cambiato e che da tempo l’obiettivo dei militari è anticipare le proteste, impedire che si possano formare grossi assembramenti di persone: per questo la repressione scatta già nelle periferie della capitale.
Gli attivisti dell’opposizione però non si fermano e per questo hanno indetto una nuova ondata di manifestazioni in tutto il paese. Amnesty International ha chiesto al governo del Bahrein di permettere alle proteste di avere luogo e di non usare più la violenza contro manifestanti pacifici. Alle originarie richieste di riforme democratiche da parte dei manifestanti, si è unita adesso anche l’abolizione della legge di emergenza che il regime ha approvato nel tentativo di riportare la normalità nel paese in vista del Gran premio di Formula Uno. Il Gran Premio del Bahrein avrebbe dovuto aprire la stagione di Formula Uno ma è stato più volte rinviato per via dell’instabilità del paese: una decisione finale sarà presa il 3 giugno. Dice così Nabeel Rajab, vice presidente del Centro per i diritti umani del Bahrein.
«Il governo del Bahrein sta tentando disperatamente di dimostrare che tutto è tornato alla normalità, ma non è così. Oggi i cittadini si stanno di nuovo riunendo per manifestare, ci sono più di 40 manifestazioni in tutto il paese… e tutte sono state attaccate fin dal loro inizio, provocando molti feriti»