Vivere da coloni
Le foto della vita quotidiana a Ma'ale Adumim e Havat Gilad, due dei contestati insediamenti israeliani in Cisgiordania
Una settimana fa il ministro della difesa isrealiano Ehud Barak ha approvato la costruzione di 294 case a Beitar Ilit, una colonia di circa 40mila abitanti che si trova in Cisgiordania a dieci chilometri a sud di Gerusalemme. Martedì il governo israeliano ha approvato la costruzione di 1500 nuove case a Gerusalemme Est. Nel frattempo il premier Benjamin Netanyahu ha tenuto ben due discorsi in cui ha affrontato il problema degli insediamenti israeliani nei Territori occupati: uno alla lobby ebraica AIPAC, l’altro al Congresso degli Stati Uniti. Ha ribadito l’intenzione di non modificare la politica degli insediamenti e ha rifiutato la proposta del presidente Obama di tornare ai confini del ’67. I negoziati di pace tra Israele e Palestina sono stati interrotti a settembre per la decisione di Israele di continuare a costruire insediamenti in Cisgiordania. Da allora, secondo l’associazione Peace Now, Israele avrebbe concesso la costruzione di circa duemila case in 75 diverse colonie.
La maggioranza delle colonie, soprattutto quelle costruite senza l’assenso del governo israeliano, sono abitate principalmente da ebrei estremisti, che si oppongono a qualsiasi concessione territoriale ai palestinesi e a qualsiasi proposta di smantellamento o riduzione della presenza israeliana in Cisgiordania. Una di queste è Havat Gilad, una colonia fondata nel 2002. Non è stata autorizzata dal governo ed è tra le colonie che Israele ha promesso di smantellare. Ma’ale Adumim, invece, è uno tra gli insediamenti più importanti. È stato fondato nel 1976, si trova a sette chilometri da Gerusalemme e ha circa 34mila abitanti. Molte persone negli anni si sono trasferite lì perché in cerca di un luogo nei pressi della capitale dove la vita fosse più economica.