Come stanno le foreste
Il grafico dell'Economist con l'andamento delle più grandi foreste del mondo: quella amazzonica non se la passa bene
Uno dei temi da sempre più discussi legati all’ambientalismo e allo stato del nostro Pianeta è il progressivo disboscamento della Foresta amazzonica. I dati sullo stato della foresta equatoriale, che si estende per circa sette milioni di chilometri quadrati principalmente in Brasile, variano in continuazione a causa della difficoltà nel monitorare i cambiamenti del territorio con le immagini satellitari. L’area è frequentemente ricoperta da una spessa coltre di nubi, che rende più difficoltosa la rilevazione dell’estensione della vegetazione e il suo stato.
Ad anni in cui vengono diffusi dati preoccupanti sulla deforestazione della zona, per sfruttarne le risorse forestali e minerarie, si alternano periodi in cui i dati sembrano indicare un lento arresto del fenomeno e la preservazione di ampie aree di foresta. L’ultimo rapporto pubblicato dalle autorità brasiliane parla, per esempio, di un aumento del 473 per cento della deforestazione nei soli mesi di marzo e aprile rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il dato è preoccupante, ma secondo gli esperti nei prossimi mesi potrebbero esserci nuovi risultati in controtendenza. Tutto dipenderà dall’efficacia delle nuove politiche adottate dal Brasile per disincentivare il disboscamento illegale della Foresta amazzonica.
L’Economist ha raccolto in un grafico i paesi con le maggiori quantità di foreste nel mondo indicando il cambiamento nella loro estensione nel corso degli ultimi dieci anni. Il cambiamento più significativo è stato proprio in Brasile, mentre in paesi come la Cina e l’India c’è stato un lieve incremento. L’immagine contiene anche un grafico sull’andamento della deforestazione in Brasile dal 1988 a oggi. Ci sono stati rapidi cali e veloci riprese, dovute sia alle politiche adottate per limitare la deforestazione selvaggia, sia a causa dei problemi di rilevamento dell’effettiva estensione delle foreste.