La caduta di John Edwards
La storia del politico democratico americano che in pochi anni ha distrutto la sua carriera e il suo matrimonio, e ora rischia la prigione
di Francesco Costa
Chi segue con qualche interesse la politica statunitense si ricorderà probabilmente di John Edwards. Politico democratico, noto per le sue appassionate battaglie per le classi sociali più deboli e per il suo taglio di capelli particolarmente cotonato, eletto senatore in uno stato storicamente repubblicano come il North Carolina, per qualche tempo si pensò che potesse arrivare alla Casa Bianca. Lui provò a candidarsi due volte. La prima volta, nel 2004, Edwards fu sconfitto alle primarie da John Kerry, che poi lo scelse come candidato alla vicepresidenza. La seconda volta, nel 2008, fu schiacciato dalla sfida serrata tra Hillary Clinton e Barack Obama. Delle cose che sono successe del frattempo a queste persone, due sono di dominio pubblico, una lo è meno. Barack Obama è diventato presidente degli Stati Uniti. Hillary Clinton è diventata Segretario di Stato. John Edwards ha visto distrutta la sua carriera politica e rischia di andare in prigione.
Tutto comincia proprio durante l’ultima campagna di Edwards per la presidenza. È il 2007 e il National Enquirer, un tabloid scandalistico americano, scrive che Edwards ha una relazione extraconiugale con una donna che lavora alla sua campagna elettorale. Le sue generalità non vengono diffuse ma nel giro di qualche giorno emerge che la donna in questione è Rielle Hunter, una regista che era stata assunta da Edwards per realizzare dei video sulla campagna elettorale. Sul momento sia Edwards che Hunter (che si scoprirà poi essere incinta) negano quanto affermato dal tabloid e il caso infatti non influenza la campagna elettorale. Edwards si fa vedere in giro contento con sua moglie e la storia sembra uno dei molti pettegolezzi privi di fondamento messi in giro dal National Enquirer.
La campagna elettorale di Edwards si conclude il 30 gennaio del 2008, quando a seguito delle sconfitte in Iowa e New Hampshire il candidato decide di sospendere le sue attività e ritirarsi dalla competizione. A maggio Edwards appoggia ufficialmente Obama, che a giugno ottiene i voti necessari a garantirsi la nomination per il Partito Democratico. Nel frattempo continuano a circolare le voci sulla relazione tra Edwards e Hunter, ma senza prove. L’8 agosto del 2008, a due settimane dall’inizio della convention dei democratici, Edwards diffonde un comunicato stampa in cui ammette di avere avuto quella relazione extraconiugale ma nega di essere il padre della bambina nata pochi giorni prima da Rielle Hunter. Un altro assistente di Edwards, Andrew Young, dice di esserne il padre.
Nel 2006 ho fatto un grave errore, che mi ha portato a comportarmi in modo sleale nei confronti della mia famiglia e dei valori in cui credo. Ho riconosciuto il mio errore, ho detto a mia moglie della liaison che ho avuto con un’altra donna e le ho chiesto perdono. Sono stato sincero con la mia famiglia in ogni minimo dettaglio, pure nei più dolorosi, ma non ho detto niente in pubblico. Quando un tabloid ha diffuso una versione della storia, ho approfittato delle sue molte incongruenze per negarla del tutto. Ma essere onesto al 99 per cento non è più abbastanza.
Lo stesso giorno anche sua moglie Elizabeth diffonde un comunicato in cui ammette di essere a conoscenza dell’errore del marito e lo elogia per il “coraggio” con cui ha affrontato “la vergogna”. Anche lei nega che suo marito sia il padre della bambina che Hunter darà alla luce. La questione della paternità della bambina appare comunque poco chiara, visto che il certificato di nascita della bambina non contiene alcun cognome paterno. Sempre nell’agosto del 2008, succede qualcosa di ancora più grave: Frederick Baron, il responsabile finanziario della campagna elettorale di Edwards, dice di aver provveduto finanziariamente al mantenimento di Rielle Hunter e Andrew Young all’insaputa di John Edwards, senza usare il denaro raccolto in campagna elettorale. Altri giornali hanno raccontato di come Rielle Hunter fosse stata spostata in una località segreta per metterla al riparo dai giornalisti. Negli Stati Uniti utilizzare per altri scopi il denaro raccolto per la campagna elettorale è un reato punito con il carcere.
Passano i mesi ed emergono altri dettagli. ABC News intervista diversi ex membri dello staff di Edwards che dicono di essere stati a conoscenza della relazione e di essere stati pronti a sabotare la campagna elettorale di Edwards se questo fosse stato sul punto di vincere la nomination, per il bene del partito. Secondo altre testimonianze, tra Edwards e Hunter non ci sarebbe stata una rapida “liaison”, come l’aveva definita lui, bensì una solida e duratura relazione che non si sarebbe mai interrotta. Nel frattempo la procura federale apre un’inchiesta per chiarire se effettivamente il denaro raccolto per la campagna elettorale è stato utilizzato per nascondere la relazione di John Edwards con Rielle Hunter.
Il 21 gennaio del 2010 John Edwards diffonde un comunicato in cui ammette di essere il padre della bambina di Rielle Hunter, Quinn.
Sono il padre di Quinn. Farò tutto quello che sarà in mio potere per darle l’amore e il sostegno che merita. Ho avuto la possibilità di passare del tempo con lei durante l’ultimo anno e ho fiducia sul fatto che i miei futuri sforzi di dimostrarle l’affetto e l’amore che merita possano avvenire in privato e in serenità. Ho sbagliato a negare di essere di suo padre e spero che un giorno, quando sarà in grado di capirlo, mi perdonerà. Sto dando sostegno economico a Quinn e ho raggiunto un accordo con sua madre per continuare a farlo in futuro. So che queste parole non saranno mai abbastanza per chi è deluso o ferito, ma mi dispiace davvero.
Pochi giorni dopo Elizabeth Edwards chiede il divorzio da suo marito. A febbraio la stampa scopre l’esistenza di un video che mostra John Edwards e Rielle Hunter avere un rapporto sessuale: il video è sequestrato dalla corte che indaga sul caso, in quanto potenzialmente utile nel capire la destinazione dei soldi raccolti da Edwards come finanziamento alla campagna elettorale. A dicembre dello stesso anno Elizabeth Edwards muore per un cancro al seno, di cui era malata da diversi anni.
Due giorni fa, il 24 maggio del 2011, il dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti ha chiuso l’inchiesta nei confronti di John Edwards e lo ha rinviato a giudizio, accusandolo di avere utilizzato oltre un milione di dollari di finanziamenti elettorali per nascondere la sua relazione con Rielle Hunter, violando così la legge che regola l’utilizzo delle donazioni degli elettori. Se Edwards dovesse dichiararsi colpevole, eviterebbe un processo lungo, costoso e umiliante ma perderebbe la sua licenza di avvocato e finirebbe in carcere. Il dipartimento della Giustizia potrebbe accettare un patteggiamento, dato che la carriera politica di Edwards è comunque finita, ma potrebbe anche decidere di mantenere una linea più rigida per fare del suo caso un esempio. Fino a questo momento Edwards si è sempre dichiarato innocente.
foto: Eric Thayer/Getty Images