Il kiwi bianco nato in Nuova Zelanda
Si chiama Manukura e non è albino, ha semplicemente tutte le piume bianche ed è nato insieme a una dozzina di altri pulcini
Quest’anno la stagione delle nascite di nuovi esemplari di Kiwi dell’Isola del Nord (Apteryx mantelli), gli uccelli caratteristici dell’Isola del Nord in Nuova Zelanda, è stata particolarmente ricca al Pukaha Mount Bruce, un centro che si occupa della protezione delle specie che vivono nell’area. Tra i nuovi nati c’è anche un raro esemplare dal piumaggio completamente bianco, nato lo scorso primo maggio.
Il pulcino è stato chiamato Manukura e non è affetto da albinismo, ma ha semplicemente tutte le piume bianche. Secondo Bob Francis, il responsabile del Centro, si tratta del primo esemplare completamente bianco mai nato in cattività. Manukura è nato da una coppia di kiwi originari di Little Barrier Island, una piccola isola di 28 chilometri quadrati che si trova nella parte settentrionale dell’Isola del Nord. Nella zona erano stati avvistati uccelli dal piumaggio parzialmente bianco, ma i responsabili del Centro non immaginavano che potesse nascere un pulcino come Manukura.
Esistono sei diverse specie di kiwi e sono tutte endemiche della Nuova Zelanda. Questi animali sono a rischio di estinzione e la loro popolazione è diminuita del 6 per cento negli ultimi anni, principalmente a causa della proliferazione di ermellini (Mustela erminea), che cacciano questo tipo di uccelli. I Kiwi dell’Isola del Nord appartengono alla specie che se la sta cavando meglio con circa 35 mila esemplari. Il Kiwi bruno di Okarito rischia l’estinzione e si stima che ci siano meno di 300 esemplari appartenenti a questa specie.
Manukura sarà nutrito dai veterinari del Centro almeno fino alla fine di giugno e sarà poi mantenuto in cattività per altri quattro – sei mesi. Quando sarà sufficientemente cresciuto, sarà rilasciato insieme agli altri nati nella riserva naturale sull’Isola del Nord. Quest’anno sono nati 14 pulcini, il numero più alto da quando è stato lanciato il piano di protezione della specie nel 2003. Un passo avanti significativo, se si pensa che tra il 2005 e il 2010 i veterinari sono riusciti a far nascere solamente dieci esemplari.