E buon giorno dell’asciugamano a tutti

Gianluca Neri spiega cos'è il "towel day", che i fans di Douglas Adams celebrano oggi

di Gianluca Neri

Today is Towel Day in honor of the late Douglas Adams. So don't you want to be a frood who really knows where his towel is?
Today is Towel Day in honor of the late Douglas Adams. So don't you want to be a frood who really knows where his towel is?

Se frequentate abitualmente i social network le possibilità che nel corso della giornata di oggi possiate imbattervi in vostri amici ritratti in foto in compagnia di un asciugamano sono altissime. È perché avete amici scemi, direte voi. Sì. Sono amici scemi ma simpatici che condividono il culto di Douglas Adams, della sua Guida Galattica per autostoppisti e del numero 42. Perché la notizia è che oggi è il “giorno dell’asciugamano”.

Spiego. Douglas Adams era uno scrittore inglese, e scrittore è dire poco: era anche un fervente ambientalista; fan dei Beatles e dei Procol Harum; amico dei Pink Floyd (in un’occasione suonò dal vivo sul palco con David Gilmour) e dei Monty Python (appare in due episodi del Monty Python’s Flying Circus e collabora a scriverne alcuni altri); fanatico di Apple (è il primo europeo a possedere un Macintosh; il secondo è l’attore Stephen Fry); visionario (a breve vi spiego perché); appassionato di fotografia e di macchine.

Dunque, visionario, dicevo, e non spendo il termine a caso: Adams è tra i primi a teorizzare gli hyperlink, ovvero i collegamenti ipertestuali che hanno reso popolare il web, ed è stato il legittimo proprietario del cervello che ha immaginato strumenti che tutti utilizziamo quotidianamente. Wikipedia, per dire: prima che Jimmy Wales la concepisse, Douglas Adams aveva ideato e messo online sul sito della BBC la sua H2G2 (l’acronimo sta per “HitchHicker’s” – due h – “Guide to the Galaxy” – due g), un’enciclopedia universale e libera realizzata dai lettori. Babelfish, il servizio di traduzione simultanea utilizzato prima da Altavista e Google e attualmente da Yahoo!, si rifà direttamente al “Pesce Babele” della Guida Galattica per autostoppisti: un piccolo pesce giallo che, una volta introdotto nell’orecchio, conferisce al portatore la capacità di comprendere tutte le lingue dell’universo.

Della Guida Galattica per autostoppisti – che ormai a questo punto ho ripetutamente citato – avrete sicuramente sentito almeno parlare, quindi così, per la cronaca, aggiungo che è una trilogia composta da cinque libri, pubblicata per la prima volta in Italia da Mondadori nella collana Urania. Vorrei spiegarvi di che cosa si tratta ma – come spesso si dice in questi casi, a volte a sproposito – non trovo le parole per farlo. Ho una giustificazione, però: non ci sono le parole per farlo. Se proprio devo – ma voglio sia messo agli atti che mi avete costretto – vi dico che sono libri di fantascienza comica. Nel senso che si ride per davvero: roba che si fa proprio “ha ha ha” mentre si sfogliano le pagine, cosa che, converrete, non accade spesso leggendo un libro. L’unico consiglio che mi sento di darvi è di iniziare col primo: se apprezzate lo humour inglese e il nonsense non smetterete fino a che non sarete arrivati al quinto, e al quinto vi cruccerete del fatto che l’autore sia mancato prima di scriverne un sesto. Il sesto l’ha scritto circa due anni fa Eoin Colfer, un romanziere inglese per ragazzi, con la benedizione della moglie di Adams. Si intitola E un’altra cosa…: non è affatto paragonabile agli originali, ma ha una sua utilità per combattere l’astinenza.

 

Ma veniamo alla questione del “Towel Day“: dal 25 maggio 2001 (due settimane dopo la morte di Douglas Adams) i suoi fan lo festeggiano facendosi ritrarre con il pollice alzato (nel caso in cui un’astronave aliena decida di raccogliervi a bordo) e in compagnia di un asciugamano. Perché proprio un asciugamano è presto detto, ed è sufficiente citare un passo della “Guida”:

L’asciugamano, dice, è forse l’oggetto più utile che l’autostoppista galattico possa avere. In parte perché è una cosa pratica: ve lo potete avvolgere intorno perché vi tenga caldo quando vi apprestate ad attraversare i freddi satelliti di Jaglan Beta; […] potete bagnarlo per usarlo in un combattimento corpo a corpo; potete avvolgervelo intorno alla testa per allontanare vapori nocivi o per evitare lo sguardo della Vorace Bestia Bugblatta di Traal (un animale abominevolmente stupido, che pensa che se voi non lo vedete, nemmeno lui possa vedere voi: è matto da legare, ma molto, molto vorace); inoltre potete usare il vostro asciugamano per fare segnalazioni in caso di emergenza e, se è ancora abbastanza pulito, per asciugarvi, naturalmente.

Una sola avvertenza: in Italia i cinque libri che compongono la trilogia della Guida sono stati pubblicati nell’ordine sbagliato. Nel caso decidiate di cimentarvi nella lettura, quello giusto è il seguente: “Guida galattica per gli autostoppisti” (1979), “Ristorante al termine dell’Universo” (1980), “La vita, l’universo e tutto quanto” (1982), “Addio e grazie per tutto il pesce” (1984) e “Praticamente innocuo” (1992).

Ora conoscete il segreto dell’asciugamano e del perché i vostri amici su Facebook siano impazziti. Mi mancherebbe a questo punto di spiegarvi il perché del culto del numero 42 e come mai parecchie persone du questo e altri pianeti ritengono rappresenti “la risposta definitiva alla Vita l’Universo e Tutto Quanto”, ma questa è un’altra storia.

(foto kreg.steppe)