Tre morti da batteri E. coli in Germania
Ci sono altri 400 casi di un ceppo agguerrito che vive nell'intestino
In Germania negli ultimi giorni sono morte tre donne a causa di una sospetta infezione da Escherichia coli enteroemorragico (EHEC), diversi ceppi di batteri che causano forti dolori addominali accompagnati da diarrea sanguinolenta e febbre. Oltre alle tre persone morte per l’infezione, le autorità sanitarie tedesche hanno registrato altri 400 casi nel paese, che interessano principalmente pazienti di sesso femminile. I primi casi di persone con EHEC erano stati rilevati un paio di settimane fa e il batterio si sta diffondendo rapidamente, a ritmi più veloci di quanto inizialmente immaginato dai medici.
Almeno cento persone sono state ricoverate per subire terapie direttamente in ospedale. Il Robert Koch Institute, l’istituto che si occupa del controllo delle malattie e della loro diffusione in Germania, ha confermato che fino a ora almeno 80 pazienti con infezione da EHEC hanno sviluppato una sindrome uremico-emolitica, che può portare a forti insufficienze renali pericolose per la sopravvivenza dei pazienti stessi.
Uno dei tre morti finora accertati è una donna che viveva nella Bassa Sassonia, aveva 83 anni ed era stata ricoverata lo scorso 15 maggio a causa di una forte dissenteria associata a perdite di sangue. La donna è morta sabato scorso e i test hanno confermato che la causa del decesso era associata a EHEC. Ieri una ragazza è morta a Brema con sintomi riconducibili a un altro caso di infezione da EHEC e una terza donna, di 80 anni, è morta domenica per un altro caso sospetto di infezione dovuta al batterio. Questi ultimi due casi devono essere ancora confermati con test di laboratorio.
In Germania si verificano solitamente un migliaio di casi di infezioni da EHEC nel corso di un anno, e in genere i più interessati sono i bambini. Il fatto che le recenti infezioni abbiano interessato donne adulte e anziane ha lasciato perplesse le autorità sanitarie del paese, che ora temono un aumento fuori dalla media dei casi di EHEC.
Le prime analisi sui campioni ottenuti dai pazienti con le infezioni sembrano suggerire la presenza di un ceppo di Escherichia coli emorragico diverso da quelli che hanno causato le principali infezioni di questo tipo negli ultimi anni in Germania. Il ceppo più comune e pericoloso di EHEC è chiamato O157:H7, ma gli anticorpi utilizzati per diagnosticare l’infezione da questo ceppo batterico non reagiscono con i campioni raccolti dai pazienti, cosa che indica probabilmente la presenza di un tipo diverso di batterio E. coli.
La presenza di un ceppo diverso dal solito per ora non preoccupa più di tanto i medici: i trattamenti sanitari per curare l’infezione non dipendono strettamente dal ceppo batterico. Una analisi più approfondita del tipo di EHEC che sta causando le infezioni consentirà, comunque, di comprendere meglio il funzionamento del batterio e arginare il numero dei casi.
I ceppi di EHEC sono presenti nel bestiame e vengono solitamente trasmessi all’uomo attraverso cibi contaminati come carne poco cotta o latte non pastorizzato. Per questo motivo le autorità sanitarie tedesche stanno cercando di capire quale possa essere la fonte dell’infezione. Un’ipotesi è che le persone con EHEC abbiano contratto il batterio mangiando frutta o verdura concimata con letame infetto. L’invito per tutti i cittadini tedeschi è di lavare accuratamente frutta e verdura, mangiare principalmente prodotti cotti ad alte temperature così da uccidere i batteri. Chi soffre di forte dissenteria deve, invece, contattare il proprio medico curante.
Nei casi di infezioni da particolari ceppi di E. coli i soggetti più a rischio, come bambini anziani o persone debilitate, hanno bisogno di assistenza sanitaria per tenere sotto controllo e debellare questi batteri. Le terapie comprendono in genere trasfusioni di sangue e la reidratazione dei pazienti, mentre non è dimostrata l’efficacia degli antibiotici per accelerare il processo di guarigione nei casi di O157:H7. In alcuni casi, l’utilizzo degli antibiotici è sconsigliato per non gravare ulteriormente sull’insufficienza renale indotta dal batterio. I tempi di recupero, salvo complicazioni, sono di una decina di giorni per O157:H7, una delle varianti di E. coli ritenuta più pericolosa.
Escherichia coli appartiene al gruppo degli enterobatteri, ha oltre 170 sottotipi ed è il batterio più comune che vive nella parte inferiore del nostro intestino e di migliaia di altri animali a sangue caldo. È fondamentale per la corretta digestione del cibo, ma in alcune circostanze può provocare serie malattie nell’uomo e negli altri animali che lo ospitano. Alcuni ceppi di questo batterio producono tossine che possono essere la causa di forti dissenterie e gastroenteriti. I processi biologici e la naturale mutazione dei batteri portano alla continua nascita di nuovi ceppi di E. coli, che a volte si rivelano nocivi per l’animale ospite. Le analisi delle prossime ore consentiranno ai ricercatori tedeschi di comprendere le proprietà dal ceppo responsabile dei tre decessi degli ultimi giorni.