Tutte le balle su Pisapia
Moschee in ogni quartiere, matrimoni gay, stanze del buco, centri sociali: niente di tutto questo è nel programma del candidato del centrosinistra
Invece che abbassare i toni, in vista del ballottaggio di Milano il centrodestra sta accusando Giuliano Pisapia di qualsiasi cosa gli sembri utile a ottenere un tornaconto, dai matrimoni gay alle moschee in ogni quartiere, dalla liberalizzazione delle droghe leggere a chissà quante e quali altre cose. Alessia Gallione sull’edizione milanese di Repubblica è andata a vedere quante di queste cose sono effettivamente nel programma di Pisapia.
Sono i fantasmi che vengono agitati dal centrodestra per descrivere «la Milano di Pisapia»: una zingaropoli, moschee in ogni quartiere e stanze del buco. Una città che, sostengono, sarebbe lì, rappresentata nelle pagine del programma di Giuliano Pisapia e del centrosinistra. Il tasto su cui si batte è soprattutto quello: la paura. Ma molti spettri non compaiono nelle 33 pagine pubblicate anche su Internet. Ecco quindi, dai rom alla moschea, dai centri sociali alle droghe, cosa contengono i programmi.
Per Pdl e Lega il centrosinistra riempirebbe la città di campi abusivi e non, dando una casa a tutti i rom. Di nomadi, il programma di Pisapia parla nel capitolo: «Immigrazione non è illegalità». La premessa è: «Vanno contrastate le forme di sfruttamento di minori e le attività illegali». L’esperienza dei campi viene definita «negativa». Anche «il problema della casa» può essere affrontato, si dice, «guardando ad esempio alle esperienze di autocostruzione». Ristrutturare, al massimo, qualche cascina in abbandono, accanto a progetti seguiti comunque già dal terzo settore in questi anni. Il programma di Moratti insiste «sull’azzeramento dei campi irregolari», ma quelli «regolari messi in sicurezza e ridotti» rimarrebbero. Per arrivare alla chiusura di Triboniano, però, proprio il Comune e il ministro Maroni hanno assegnato appartamenti Aler fuori dalle graduatorie. Un vero «percorso di accompagnamento», come lo ha sempre definito Mariolina Moioli.